Vibrante Sacra fusione

Persia/Iran, stanza reale

Qualche mese prima...

Le labbra di Muyassàr, sono talmente dolci e al tempo stesso, potentemente intense che, Raja si sente come se fosse stata catapultata in chissà quale Eden. La donna non riesce a smettere di inebriarsi delle ardenti labbra e, delle mani di quell'uomo che, scivolano con sensuale e caldo movimento intorno al bacino di Raja, rendendo gli istanti di quel bacio, ancora più intimi e caldi. Nel momento in cui Raja, improvvisamente si stacca dal sultano, i suoi occhi ricolmi di emozione e, al tempo stesso di paura, si soffermano nello sguardo dell'uomo, vedendolo immerso in un'oasi di idilliache espressioni.

"Tu non sei una danzatrice, Raja..."

Inizia a sussurrarle il sultano, senza smettere di guardarla negli occhi un solo istante.

"Sei l'essenza della danza del respiro di vita più vibrante e libero che, io possa aver mai vissuto. Eppure, mia ancestrale dea, mi sembra di aver conosciuto da sempre, questo tipo di danza, anche se ne sono andato alla ricerca, da tempo immemorabile."

Aggiunge l'uomo in altre sussurranti parole, mentre avvicina il pollice della mano destra, verso le labbra di Raja, sfiorandogliele con un delicato, rispettevole e profondo tocco, quasi come se stesse contemplando l'ingresso di chissà quale sacro tempio interiore.

"Maestà, vi prego. Non..."

Sta per "protestare" la donna, scuotendo e chinando imbarazzata la testa, facendo un passo indietro nel tentativo di allontanarsi dal sultano. L'uomo però, con morbida ma decisa prontezza, le prende le mani tra le sue per riavvicinare a lui la donna.

"Sst, niente maestà. Basta con questa formale distanza. Lascia che il desiderio che entrambi proviamo l'uno per l'altra, ci attraversi liberamente."

Muyassàr solleva una mano di Raja con movimento elegante, avvicinando le sue labbra sul dorso di essa, per poi percorrerlo con riverenza, rispetto e passione, senza smettere di guardarla intensamente negli occhi. Raja ne resta talmente affascinata, rapita e incantata, da non riuscire più ad opporsi, sentendo il suo corpo vibrare, come mai prima le era successo. Muyassàr lo percepisce, ma questa volta con audace azione, torna a baciarla con maggior desiderio. Nel sentire Raja corrispondere finalmente il bacio con acceso trasporto, la solleva tra le braccia interrompendo per brevi attimi l'ardente bacio, ma solo per dirigersi con la donna, verso un tappeto di rossi, morbidi e vellutati cuscini, collocati sul pavimento, raggiunti i quali, lentamente si china per accompagnare Raja, con attenzione e morbida passione, a stendersi su di essi. Vedendo il femminile torace della danzatrice, sollevarsi e abbassarsi con timoroso e, al tempo stesso, ardente ritmo di emozione, il sultano si abbassa lentamente su di lei, per farle assaporare le sue audaci e anche rispettose carezze, iniziando a sfilarle il femminile vestito, con lentissimi movimenti, come se le mani dell'uomo, stessero danzando facendosi strada verso un prezioso santuario. Muyassàr fa scendere ulteriormente il proprio corpo, facendolo aderire sensualmente a quello della donna, sentendolo vibrare sotto il suo, tanto da far perdere la cognizione dello spazio e del tempo, perfino all'audace sultano.

"Maestà..."

E' il sussurro di Raja, mentre la donna inizia a lasciarsi andare sempre più morbidamente e ardentemente alle sapienti mani dell'uomo, chiudendo lentamente gli occhi, per lasciare che l'affascinante sultano la conduca verso la più mistica, accesa e sacra fusione che, avrebbe portato verso le più profonde, e al tempo stesso più alte vibrazioni, lo spirito, il corpo e la mente di entrambi, facendoli ardere in un unico fuoco, sempre più sacralmente intenso, come se si stessero riunendo in un tutt'uno divino.


Nevada, grotta del fiume Colorado

Tempo presente...

Raja si stacca dalle braccia di Zuri con le lacrime agli occhi.

"Raja! Ma che succede?"

Esclama Zuri guardando Raja che, non sembra più essere capace di reprimere i suoi più profondi desideri, al ricordo della prima, delle così tante altre vibranti intime esperienze, condivise con il sultano. La donna si porta le mani sugli occhi, cercando di nascondere le sue lacrime, sentendosi poi costretta ad arrendersi alla verità di non poter più tenere a distanza da lei, un maschile così importante e sacro, dal quale troppo a lungo ha cercato di fuggire.

"Ehi, ehi. Va tutto bene. Stai tranquilla. Se hai deciso di lasciarlo andare definitivamente, allora va bene, ti aiuterò a lasciarti alle spalle ogni cosa."

Le dice tornando ad abbracciarla. Raja resta ancora qualche istante nell'abbraccio di Zuri, capendo che non sarebbe stata capace di riprovare le stesse emozioni vissute con Muyassàr, tra le braccia di nessun altro uomo.

"Avevi ragione Zuri. Non posso più né mentire a me stessa, né fuggire da me stessa. Devo tornare davanti a lui. almeno ancora una volta."

Gli dice Raja con voce fioca mentre é ancora stretta dalle braccia di Zuri che, per qualche attimo si irrigidisce nel sentire quelle parole, nonostante abbia cercato lui stesso, di spingerla a rivedere certe sue scelte.

"Sei...sei sicura?"

Raja si stacca dalle braccia di Zuri per alzare il viso e guardare il giovane negli occhi.

"Sì. Devo e voglio rivederlo. Se riuscirò a ritrovare il coraggio per poterlo fare, non potrò far altro che ringraziare te, per avermi portata via da quell'imprigionante monastero in cui mi ci ero stupidamente messa da sola."

Zuri sente inaspettatamente una specie di nodo in gola nel sentire quelle parole, ma le sorride annuendo, comunicandole in ogni caso di approvare la sua nuova decisione.

"Va bene Raja, ma ti ci accompagnerò io. Mi devo assicurare che lui non ti faccia del male e, che non cerchi più di rinchiuderti nel suo palazzo."

Raja annuisce con profonda gratitudine, staccandosi dal giovane per prepararsi a lasciare la grotta nella quale i due si sono rifugiati durante la nottata. La donna non immagina che, anche quel luogo collocato lungo un tratto del fiume Colorado, non è stato casuale a "farsi essere trovato", perché ha permesso di far riemergere dagli abissi interiori più profondi, le più inesplorate emozioni riguardanti i sentimenti di Raja verso quel maschile che, così tanto lei aveva cercato, amato e al tempo stesso "odiato". Sarebbe riuscita a tornare a palazzo? E il sultano, invece, sarebbe riuscito a gestire le sue emozioni più basse, nel vedere Raja accompagnata da un altro uomo, dopo essere caduto preda di un'imprigionante e accecante gelosia?

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