Scelta tra amore e coraggio o tra fuga e paura

Nevada, sponde del fiume Colorado

Raja e Zuri escono dalla grotta che li ha ospitati durante la nottata, tornando alla luce del sole e respirando la fresca ma piacevole soleggiata aria mattutina.

"Sei sicura, Raja? Ti accompagno in Iran da Muyassàr? E' in Iran che si trova il suo palazzo, giusto?"

Le chiede Zuri, per accertarsi che la donna abbia preso la decisione più giusta per lei, restando ancora qualche minuto con la donna, sulle sponde del Colorado, prima di avviarsi per lasciare le sponde del fiume.

"Non posso fuggire per tutta la vita e, vivere con il terrore che i suoi uomini mi possano trovare per riportarmi nel suo palazzo con la forza, questo mi farebbe sentire ancora una volta umiliata, e non lo sopporterei più. Voglio rivederlo con dignità e coraggio, dovesse essere l'ultima volta, anche rischiando di essere rinchiusa a palazzo. Non voglio permettere più a nessuno di umiliarmi o di obbligarmi a stare dove non voglio o, con chi non voglio."

Sono le diverse affermazioni di Raja che, sente fluire dentro di sé, una nuova forza ed energia.

"Raja, non devi correre nessun rischio di ritrovarti chiusa tra le mura di un palazzo reale. Se è pericoloso, allora forse..."

E' ora Zuri a cercare di dissuaderla, nonostante proprio lui abbia cercato di ridare coraggio alla donna, per affrontare le sue più vere emozioni e riavere un confronto con il sultano. Raja però, ora sembra essere determinata ad attraversare diversamente quella stessa situazione.

"Zuri, sono consapevole che possa essere pericoloso, ma devo farlo. Sono riuscita a fuggire molte volte da quel palazzo, nonostante la perenne presenza delle guardie di sorveglianza. Questa volta però, dovrà dimostrarmi di essere pronto a lasciarmi andare e, smettere di perseguitarmi come se fossi una delle sue proprietà. E' ora di smettere di continuare a fuggire o di nascondermi. E se mi deluderà ancora una volta, almeno avrò la conferma di aver tentato di tornare a credere in quel sogno che, così tanto avevo immaginato e desiderato di poter vivere."

Sono le nuove e decise intenzioni di Raja, che però inizia a notare un inaspettato scetticismo negli occhi di Zuri.

"Perché ora hai quello sguardo? Fino a qualche ora fa, mi hai spronata a vedere diversamente il suo punto di vista. Sei ancora dello stesso parere?"

Zuri fa un profondo respiro.

"E' che non vorrei vederti star male ancora, dopo quello che hai passato. Ti ho conosciuta da poche ore, ma mi sono già affezionato a te e, ci tengo che tu possa vivere con qualcuno che ti possa far stare bene."

Raja si lascia andare ad un grato sorriso.

"Sei davvero un caro ragazzo, Zuri. Non sai quanto mi riempiano di affetto le tue parole."

Zuri le si avvicina per ridarle un altro affettuoso abbraccio, ma proprio mentre sono abbracciati, un elicottero che sta sorvolando quella zona, inizia a dirigersi verso la loro direzione, dando origine ad un fastidioso rumore che, porta i due a staccarsi per alzare il viso verso il veicolo aereo che sta perlustrando quel tratto di fiume.

" Ma che sta facendo quell'elicottero? Sta volando un po' troppo basso."

Commenta subito la donna cercando di capire a distanza, che tipo di elicottero possa essere.

"Non lo so Raja, ma non mi piace. Andiamo via di qui!"

Zuri la prende per mano affrettandosi a percorrere la sponda del fiume con l'intenzione di trovare un qualunque sentiero in modo da sparire alla vista dell'elicottero, ma a causa dell'ambiente piuttosto arido e roccioso, i due trovano non poca difficoltà per riuscire a trovare una via per tale scopo. In più, i due si accorgono che quel veicolo sta continuando a seguirli dall'alto.

"Zuri! Sono loro! Sono sicuramente gli uomini di Muyassàr! Mi hanno trovata! Vogliono me! Fermiamoci!"

Raja questa volta si ferma, rendendosi conto che, nonostante abbia affermato di voler smettere di fuggire, vorrebbe continuare a darsi alla fuga. Raja resta con lo sguardo fisso verso l'alto.

"Che vuoi fare, Raja?"

"Se sono loro, allora tanto vale farmi prendere. Mi porteranno anche più rapidamente da lui."

"Sì, ma non mi permetteranno mai di salire a bordo con te, e io voglio farlo per accertarmi che non ti sia fatto del male!"

"Non mi toccheranno con un solo dito. Se c'è una cosa che Muyassàr non tollerava, era vedere o sapere che, qualcuno avesse potuto solo sfiorarmi per farmi del male. Di questo ne sono sicura."

Zuri non sembra tranquillizzarsi, nonostante le parole che Raja gli comunica, riguardo un sensibile lato del sultano, soprattutto dopo aver saputo dalla donna, anche del lato oscuro del misterioso, ricco e affascinante uomo.

"E come pensi si comporteranno nei miei riguardi? Credi che mi permetteranno di salire a bordo? Io non sono te. Sarei solo un intruso."

Le chiede Zuri, mentre ad un certo punto, l'elicottero inizia ad abbassarsi ancora maggiormente di quota. Da una scaletta di corda che oscilla pericolosamente nel vuoto agganciata dal veicolo aereo, la sagoma di un uomo comincia a calarsi scendendo anche i pioli di corda della scala, lasciandosi poi cadere per atterrare su un tratto del versante roccioso di quella zona del Nevada. Pochi istanti dopo, la sagoma inizia a camminare dirigendosi proprio verso di loro.

"A costo di dovermi rituffare in quel fiume, non salirò a bordo con loro, se non faranno salire anche te."

Raja e Zuri si scambiano uno sguardo di intesa, come se concordassero sul tipo di piano da adottare.

"Ed io, a costo di dovergli assestare un cazzotto in faccia, farò in modo di tuffarmi nel fiume insieme a te."

Raja sorride sentendosi al sicuro insieme a Zuri e, pochi istanti dopo, i due vengono raggiunti dall'uomo che si è calato dall'elicottero.

"Raja. Finalmente."

E' il commento dell'uomo caratterizzato da tratti asiatici ma che, Raja non ha mai visto prima di quel momento. Nel sentire però chiamarla con il suo nome, la donna capisce che, deve trattarsi per forza di uno degli uomini al servizio di Muyassàr. L'asiatico lancia una non piacevole occhiata indagatoria verso Zuri, che poi si trasforma veicolando un'espressione ironica e divertita.

"Stavamo iniziando a perdere le speranze."

Le dice l'uomo tornando a scrutare Raja.

"Io non la conosco. Chi è, lei?"

Raja si tiene sulla difensiva restando vicina a Zuri.

"Oh, ma noi conosciamo te. Come non conoscere il viso del più bel diamante del prestigioso sultano?"

E' l'ironico commento dell'uomo, dando una conferma a Raja che, si tratta proprio di qualcuno messo al servizio da Muyassàr. La donna ne ha maggiormente conferma, per il fatto che il sultano era solito rivolgersi a lei anche davanti a tutti, chiamandola con quel prezioso appellativo. Raja resta in silenzio per diversi istanti.

"Dunque, prestigioso diamante, vorresti avere l'onore di salire a bordo con noi o, hai intenzione di proseguire a fuggire?"

E' la fastidiosa ironica domanda pronunciata dall'uomo che, porta Raja a stringersi maggiormente nel corpo, non sapendo più che cosa fare, all'idea di dover salire su un elicottero con un simile individuo, soprattutto senza la presenza di Zuri.

"Farò ritorno a palazzo salendo con voi sull'elicottero, ma ad una condizione."

"Quale condizione?"

Le chiede l'asiatico con occhi non particolarmente lieti, di dover sottostare a delle condizioni proposte da una donna.

"Che possa venire anche lui."

Raja indica Zuri, girandosi con il viso verso il giovane che, è rimasto tutto il tempo accanto a lei.

"Oh..."

Commenta l'orientale unendo i palmi delle mani e, aprendoli a coppa, delineando un falso gesto di eleganza e gentilezza, accompagnato da un forzato mezzo sorriso.

"Un ospite che sicuramente Muyassàr sarà lieto di accogliere. Prego, allora, dopo di voi."

Raja coglie ancora una volta la fastidiosa ironia dell'uomo e, si gira verso Zuri per cercare di capire se il giovane avrebbe voluto rischiare ugualmente di seguirla, data la presenza di un così ambiguo e poco raccomandabile individuo. Nel vederlo incamminarsi, Raja capisce la coraggiosa decisione che Zuri ha preso.

"Vi faccio strada. Attenzione alle rocce, Raja. Non vorrai rischiare di farti male, vero? Posso aiutarti io a salire, nel caso in cui..."

Sta per dirle l'asiatico con ironica voce, allungandole una mano simulando un altro finto gesto di cavalleria, con l'intenzione di darle una mano per aiutarla a percorrere un sentiero roccioso, ma Raja indietreggia sottraendosi a quella mano.

"Sono perfettamente capace di cavarmela da sola."

E' la ferma risposta di Raja, rifiutando il falso aiuto dell'uomo che, dopo aver dato un'altra occhiata sia a lei che Zuri, procede facendo strada ai due, raggiungendo la sommità del versante montuoso che fiancheggia le sponde del fiume, dove nel frattempo l'elicottero è atterrato. Dopo aver preso posto nel retro del veicolo, ed essersi seduta accanto a Zuri, la danzatrice vede l'elicottero alzarsi in volo, staccandosi dal suolo del Nevada. Per farle sentire la sua vicinanza e sostegno, Zuri le sfiora una mano, senza però stringergliela. Non molto tempo dopo, l'elicottero si abbassa di quota per atterrare in un'altra isolata zona del Nevada, dove subito Raja scorge la presenza di macchina nera dalla quale scende un uomo che sale a bordo dell'elicottero. La donna riconosce subito il coreano Masashi, uno degli uomini che si era recato al monastero dal quale Raja é fuggita grazie a Zuri, ma che lei aveva visto diverse volte nel palazzo di Muyassàr, e non in visita al monastero.

"Questa si che è una grandissima sorpresa. E vedo che sei anche in piacevole compagnia. Molto bene. Non ti dispiacerà vero, se informo già ora Muyassàr, del tuo ritrovamento con il tuo amico, vero?"

Le chiede il coreano, come se fosse una fastidiosa provocazione per Raja, consapevole dell'acuta gelosia che aveva sempre caratterizzato il sultano. Alla donna sembra quasi che il coreano provi gusto a riferire al sultano della presenza di un uomo in compagnia di Raja, e questo infastidisce la danzatrice. Al tempo stesso però, Raja sa che avrebbe potuto essere un utile test, per permettere a lei di sentire o di capire in anticipo, la reazione che avrebbe avuto Muyassàr ad una simile notizia, avendo conosciuto il lato geloso e possessivo del sultano.

"Ditegli quello che ritenete più opportuno."

Masashi assume un beffardo sorrisetto e, da una delle sue tasche, sfila un cellulare per formulare il numero del palazzo di Muyassàr, sotto il teso sguardo della danzatrice, ignara che il sultano si è già messo in volo verso il Nevada, con il suo elicottero privato, per cercare di rintracciare proprio Masashi, dato che il sultano si é accorto delle false informazioni ricevute, riguardanti il ritrovamento di Raja.

"Qui Masashi. Mi passi subito Muyassàr."

Raja alza lo sguardo verso il coreano che sta parlando con qualcuno di palazzo.

"Come sarebbe non è a palazzo? Avrebbe dovuto essere...cosa? E per dove?"

Seguono altri istanti di silenzio prima di vedere Masashi chiudere il cellulare senza nemmeno preoccuparsi di salutare l'interlocutore.

"A quanto pare Muyassàr è partito per il Nevada. Sembra che il tuo sultano, sia proprio intenzionato  a riaverti, se si è perfino messo lui in volo, dopo aver saputo che stavi nuovamente fuggendo. Chissà come reagirà quando ti vedrà in compagnia di un altro uomo, ma possiamo trovare un accordo. Io non gli dirò di averti vista tra le braccia di un altro, e tu in cambio...."

Masashi allunga una mano verso il viso di Raja cercando di proporle qualcosa, ma la donna afferra il polso dell'uomo con gesto brusco e arrabbiato, ancora prima che Zuri abbia avuto il tempo di intervenire. Con il suo repentino movimento di difesa, Raja riesce ad allontanare la mano del coreano da lei. Tale dinamica, fa ricordare a Raja, quello che anche l'abate Leandro aveva cercato di "proporle" il giorno prima, all'interno del monastero.

"Bene. Come preferisci, bellezza."

Masashi formula il numero diretto del cellulare di Muyassàr, restando in attesa per qualche attimo.

"Muyassàr? Qui Masashi Kimura." 

Nel sentire il nome di Muyassàr, la donna inizia a sentire il cuore tamburellarle nel petto ad un ritmo difficile da capire se, come accelerato effetto scaturito da positive emozioni o, se per paura della negativa reazione del sultano, dopo che il coreano gli avesse comunicato la presenza di uomo accanto a lei.

"Sono lieto di comunicarle che ho ritrovato Raja, e al momento si trova nel mio elicottero in compagnia di un uomo che ha voluto a bordo con sé. Mi dica pure Muyassàr, gliela porto ugualmente a palazzo?"

Lo sguardo di Raja cambia immediatamente, e le sue dita si intrecciano nervosamente fra di loro, come se, più di temere la reazione negativa di Muyassàr verso di lei o Zuri, stesse maggiormente temendo di restare delusa, nel rivedere l'uomo possessivo e irascibile dal quale era fuggita, ricadere nelle vecchie dinamiche di gelosia pesantemente incontrollabili. Raja inoltre, si rende conto solo in quel momento che, sarebbe stato più difficile poter cogliere il reale stato d'animo del sultano, non potendo vedere l'uomo in viso e la sua più istintiva reazione. In aggiunta, la donna nemmeno comprende, come mai il coreano sembra avere interesse a far arrabbiare il sultano, ma la vera motivazione, Raja non avrebbe potuto scoprirla in quel momento. La danzatrice resta quasi in apnea, nell'attendere ciò che il sultano avrebbe risposto all'incaricato del suo recupero, vedendo il coreano perdere il suo fastidioso ironico sorrisetto, vedendo il suo viso diventare improvvisamente serio.

"Molto bene. Provvederò ad eseguire l'ordine."

Masashi chiude la comunicazione sotto lo sguardo apprensivo della donna che, vede il coreano andare a chiudere il portello dell'elicottero, unendosi anche lui al viaggio da svolgere a bordo di quel veicolo aereo. 

"Accendi i motori e partiamo."

E' quello che Masashi ordina al pilota, andando a sedersi accanto a lui per poi bisbigliargli qualcosa in un orecchio. Dopo qualche istante, l'elicottero si alza in volo per allontanarsi dallo stato del Nevada, mentre Raja cade in uno stato emozionale di totale tensione e confusione, non avendo potuto né sentire né vedere, la reazione di quell'uomo che, così tanto magicamente aveva amato, ma anche detestato e, verso il quale ha iniziato a pensare di fare ritorno. Che cosa avrebbe prevalso nelle loro emozioni, condizionate da vecchie dinamiche basate sulla non accettazione reciproca di alcuni dei loro più scomodi aspetti così difficilmente tollerati?

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