Vibrante richiamo e invito inaspettato

Nevada, grotta del fiume Colorado

Raja cerca di addormentarsi in attesa di poter veder sorgere la luce del nuovo giorno e, decidere come proseguire il viaggio della sua vita, sentendo di avere come unica certezza, quella di voler trovare il modo per poter smettere di fuggire dai fantasmi del suo passato. Quale miglior luogo quindi, se non quello di una grotta sulle sponde di un fiume, per poter esplorare le sue più sotterranee paure, o i suoi abbandonati ma mai dimenticati sogni del proprio cuore? La donna si trova distesa sul suolo di una grotta, eppure stare a contatto diretto con una fredda roccia, la fa sentire come se stesse venendo cullata da uno strano calore che, le arriva proprio dalla terra. Il fuoco acceso da Zuri, arde ormai fioco a poca distanza da lei, ma presto si sarebbe spento. Per Raja é strano avere la sensazione di come quel posto sprovvisto di letto o di qualunque tipo di comodità, stia avendo il potere di trasmetterle un calore e un conforto ancora più grandi, rispetto alla stanza in cui aveva dormito nel monastero. Nel tentativo di addormentarsi, la donna continua a chiedersi il motivo dell'esistenza di una così frustrante realtà per lei, dopo aver vissuto il più celestiale amore, che tuttavia sembra continuare a rincorrerla nonostante le sue numerose fughe. Raja non comprende che é proprio grazie a Muyassàr che lei avrebbe potuto arrivare alla liberazione da quel tormentato ciclo di fughe, ma la donna é ancora troppo condizionata dalla delusione provata per l'uomo che più di ogni altro, le ha fatto conoscere le più profonde e beate emozioni. Nel ripercorrere ancora il ricordo di quei momenti, Raja scivola in uno stato di semi veglia, in cui si trova a ripensare, e quindi rivivere, la magica prima notte, vissuta con il magnetico sultano alcuni mesi prima.


Persia/Iran, palazzo reale

Qualche mese prima...

Raja sta conversando nella sua stanza con una delle danzatrici con cui é entrata maggiormente in confidenza, quando improvvisamente sente bussare alla porta.

"Raja? Posso parlare con te un solo istante?"

Raja si scambia un'occhiata con Dalila, dopo aver riconosciuto la voce di Butrus. Le due donne sono sorprese, essendo insolito che il consigliere personale del sultano, vada a bussare alle porte delle danzatrici.

"Dai, vai!"

Le bisbiglia Dalila spingendola per esortarla ad alzarsi, e Raja va ad aprire la porta, per capire il motivo della visita di Butrus. L'omone dalla folta barba nera e dal generoso pancione che, a stento riesce ad essere contenuto nella pregiata e sottile camicia arancione, sorride alla donna con un mezzo inchino, facendo sorprendere doppiamente Raja, nel ricevere quel regale tipo di saluto.

"Butrus. Cosa...cosa posso fare per te?"

"Ti ruberò solo pochi secondi. Il sultano ha incaricato personalmente me, di recarmi alla tua porta per chiederti se vorresti fare l'onore di cenare insieme a lui."

Raja sgrana gli occhi come se quasi le stessero rientrando nelle orbite oculari, mentre Dalila, rimasta seduta sul bordo del letto dell'amica, avvicina le mani alla bocca per lo stesso tipo di stupore provato da Raja.

"C...co..."

Raja non riesce nemmeno a pronunciare parola, e Butrus la guarda con sguardo interrogativo e preoccupato.

"Stai bene Raja? Hai bisogno che ti porti un bicchier d'acqua?"

"Butrus. Puoi ripetere per favore quello che hai chiesto? Non sono tanto sicura di aver capito bene."

"Beh, se vogliamo essere precisi, non sono io che ho fatto la richiesta, ma se hai bisogno di risentirla, te la riformulo meglio. Sua maestà Muyassàr Nadìr, gradirebbe invitarti a cena all'ora che più tu preferiresti, e ti chiede se sia possibile avere l'onore di cenare in tua compagnia."

"Io...a...a cena con...il sultano?"

Raja balbetta con ancora più incredulità di prima.

"Inizio a preoccuparmi e a chiedermi se per caso sia io, ad iniziare ad avere difficoltà a farmi capire, per il mio modo di comunicare. Eppure dovrei aver usato le parole espressamente utilizzate da sua maestà. Sua maestà, ha una particolare arte verbale, per riuscire ad essere compreso attraverso le sue comunicazioni, e di qualunque tipo siano."

"Oh, no Butrus, perdonami. Sono io che sono rimasta incredula, non sei stato tu, ad esserti espresso male. Io non so che dire. Si tratta forse di una cena di gruppo, insieme al sultano e ad altre persone importanti? C'é la celebrazione di qualche evento particolare?"

"Oh, no Raja. Sua maestà detesta le cene di gruppo, e solitamente i suoi pasti preferisce farli da solo. Per questa sera però, ha espresso il desiderio di poter cenare con la tua compagnia. Che cosa debbo dirgli?"

Raja sgrana ancora maggiormente lo sguardo.

"Butrus, posso dare la risposta fra qualche minuto? E' un invito che non mi aspettavo minimamente di ricevere. Non ero, né sono preparata, e..."

"Oh, non serve nessuna preparazione particolare per cenare con sua maestà! E poi non sarà un problema! Se hai bisogno di un aiuto per scegliere qualche nuovo abito, non hai che l'imbarazzo della scelta! Le domestiche di palazzo saranno felici di consigliarti l'abito più comodo o adatto a te."

Istintivamente, Raja posiziona i palmi delle mani a contatto tra loro, come se stesse facendo una preghiera. Con quel gesto però, non sta cercando di appellarsi a nessun santo o divinità di ringraziamento, ma sta più "supplicando" di poter ottenere qualche minuto per riflettere.

"Butrus, puoi aspettarmi qui fuori per qualche minuto?"

"Certo, se hai bisogno di pensarci, tornerò da te fra dieci minuti."

Butrus si allontana e, Raja chiude la porta per raggiungere Dalila che, si alza di scatto andando incontro alla donna e prendendole le mani tra le sue, come se le stesse andando a fare gli onori per chissà quale storico od epico evento.

"Oh,  per l'Altissimo Allah! Raja! Il sultano vuole cenare con te! Si può sapere perché gli hai detto di aver bisogno di tempo per rispondere? Si tratta di una cena con il sultano in persona! Come può solo sfiorarti, l'idea di rifiutare un simile invito!"

"Mi sento svenire, non posso accettare una simile cena."

"Ma cosa dici!"

Raja si siede di peso sul letto, passandosi una mano sulla fronte.

"Io mi sentirei svenire dalla felicità! Ti rendi conto? Sai quante danzatrici e donne di potere, hanno cercato di poter conquistare, un qualunque tipo di incontro privato con lui? Non puoi rifiutare una simile opportunità e dono!"

"Parli come se Muyassàr fosse qualcosa di talmente innalzato, da poter essere raggiunto solo da persone degne di importanza! Beh, sai che ti dico? Non ho nessuna intenzione di dovermi trovare in una condizione tale, da dover poi andare a ringraziare per aver ricevuto una così incredibile grazia, o per essere stata la prescelta nel meritare un premio, per essere una donna che é stata raccolta e trovata in un umile bosco! No, grazie! La mia dignità, ha molto più valore di una cena con un ricco sultano!"

Raja si dirige a passo veloce verso la porta.

"Ma dove vai! Sei impazzita!"

"Vado a chiamare Butrus per dirgli che non accetterò l'invito. Si sbagliano se pensano di trattarmi come se..."

Raja apre la porta mentre sta ancora parlando con Dalila per finire la frase, ma si interrompe e sussulta di colpo, nel vedere che proprio in quel momento, Muyassàr in persona, si sta avvicinando alla sua porta. La donna resta imbambolata sulla soglia della porta, vedendo Muyassàr in uno sportivo ma regale abito nero, sul quale luccicano arabiche e dorate decorazioni.

"Mi piace pensare che questa tua fretta di lasciare questa stanza, sia dovuta all'intenzione di venire da me, per accettare il mio invito."

Le dice l'uomo con pacato tono, attraversando Raja con il suo morbido e carismatico sguardo.

"Butrus mi ha detto che avresti dato una risposta a breve. Ho preferito evitargli di dover tornare, ma soprattutto per non perdere l'occasione di poter rivedere il tuo sguardo, nel caso avessi dato una risposta negativa."

Le parole di Muyassàr dissolvono nella frazione di un nanosecondo l'intento di Raja che, si sente sprofondare negli abissi dello sguardo del sultano, come se anche sulla soglia di quella porta, il tempo fra di loro si fosse fermato.

"Dimmi, mio ancestrale diamante, potrò ricevere l'onore di avere la tua danzante compagnia anche a cena?"

Con occhi "ipnotizzati", Raja fissa Muyassàr per alcuni attimi, arrendendosi al fatto che, il modo di fare e di parlare di quell'uomo, riesce ogni volta a catapultarla in un'altra dimensione.

"Se...se per lei é un onore la mia compagnia, lo é sicuramente anche per me."

"Lo prendo come un meraviglioso e sperato: sì."

Le dice in un sussurro prendendole una mano con un lento gesto che, trasmette della sacralità, nell'andare ad avvicinare le labbra alla mano della donna. Raja viene sfiorata da quelle labbra che, nemmeno la toccano, e lo sguardo del sultano che, non stacca i suoi occhi da quelli di lei, per tutta la durata di quell'azione, innesca una tempesta di brividi in Raja che, hanno il potere di pervadere il suo corpo e tutto il suo essere.

"Fra due ore, potrebbe andar bene?"

Le chiede il sultano con sguardo sognante, dopo aver visto Raja annuire con un lieve e timido sorriso.

"A dopo, mio perduto e ritrovato Eden."

Le dice con parole che fanno inondare nuovamente la donna di brividi in tutto il corpo. Raja vede l'uomo indietreggiare lentamente, e senza che i loro sguardi si stacchino un solo attimo fra di loro. Dopo qualche istante, il sultano si allontana per sparire verso il fondo del corridoio, e Raja chiude lentamente la porta, girandosi con occhi ora terrorizzati, verso Dalila.

"Oh, per gli dei, Raja!"

Esclama Dalila alzando le mani verso l'alto.

"Gli ho detto di sì? Gli ho davvero detto di sì?!!"

Esclama Raja come se, non si fosse ancora capacitata di aver acconsentito a quell'invito, essendosi sentita trascinata in un'altra dimensione, e di tale potere, da non essere riuscita a rifiutare un simile invito.

"Gli hai detto sì! Per gli dei, ma hai sentito come ti ha chiamata? Mio perduto e ritrovato Eden! Oh, Allah, non ho mai sentito niente di così tanto romantico in tutta la mia vita."

Dalila ha lo sguardo trasognante come se fosse stata lei ad aver ricevuto l'invito ma, per l'affetto che nutre per Raja, la danzatrice é sinceramente contenta ed elettrizzata per l'amica.

"Tu devi avere in testa una gran confusione, su quali dei venerare o, a cui appellarti."

E' il commento di Raja nel sentire Dalila menzionare sia gli dei che, Allah.

"Su su, sbrigati! Ora devi prepararti! Ti aiuterò a vestirti! Oh, che emozione!"

Dalila inizia a saltellare per la stanza come se Raja dovesse andare a sposarsi in quel preciso istante.

"Avanti, su! Non startene impalata come uno stoccafisso! L'ora di cena é quasi vicina! Forza!"

"Io...non posso. Ho le gambe che mi tremano."

"Non é ora il momento per i ripensamenti! Forza!"

Dalila inizia a correre da una parte all'altra della stanza, per andare alla ricerca del vestito più bello che, Raja avrebbe potuto scegliere per un evento così tanto speciale, anche se Raja non sa a che cosa avrebbe portato la cena con un sultano. Circa un'ora dopo, Raja si prepara per andare a bussare alla regale porta delle stanze private del sultano, con l'emozione di chi vorrebbe saltare per la contentezza, o di chi al tempo stesso, vorrebbe fuggire da un'emozione così enormemente e inspiegabilmente gioiosa. Nonostante Muyassàr sprigioni fascino e sensualità in ogni suo più piccolo movimento, Raja avverte dentro di sé che, la motivazione di tali reazioni, va ben oltre l'aspetto fisico, e non riesce a darne una spiegazione razionale. Sa solo che il solo stare vicino a quell'uomo, le fa vibrare ogni cellula del suo essere.

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