La magia di un sacro riconoscimento maschile verso il femminile

Persia/Iran, palazzo reale

 Con passo lento, Raja cammina avvolta da un femminile e setoso abito blu, decorato da arabesche linee, dipinte su alcuni pizzi di velata stoffa, cuciti su diversi punti dell'abito. Lo stato emozionale della donna però, le sta facendo tamburellare il cuore, come se fosse ogni suo battito cardiaco, a farle muovere ogni passo, lungo il corridoio che, conduce alla stanza reale del sultano. Giunta davanti alla sua porta, Raja si lascia andare ad un profondo respiro.

<< Sono davvero qui? Davanti alla porta della stanza del sultano di questo palazzo reale, per cenare con lui e, su suo personale e spontaneo invito? >>

Raja ancora non si capacita dell'evento che si é manifestato per lei, poi però si fa coraggio, bussando  morbidamente alla bianca porta abbellita da eleganti simboli orientali. La donna non deve attendere molto per veder apparire Muyassàr sulla soglia della porta, indossando un abito costituito da una giacca e da pantaloni arabeschi, nelle tonalità del rosso e del nero, abbelliti e accompagnati da simboli dorati di forma spirale. L'uomo abbraccia la donna in un solo istante, col solo potere di uno sguardo che, trasmette estasi,  nella semplice contemplazione di Raja, tanto da far imbarazzare la donna, senza che lui abbia ancora pronunciato qualcosa.

"Dunque é questo l'Eden che, mi stai concedendo di poter contemplare? Vieni, mio fiore. Ti stavo attendendo con impazienza."

Attraverso un elegante e quasi sacrale movimento del braccio, Muyassàr si fa da parte per permettere a Raja di entrare, nella stanza. Raja. La donna fa ingresso in una sfarzosa e ampia stanza, più simile ad un appartamento, caratterizzata da pareti e tendaggi sulle tonalità del rosso, come se in tutto l'ambiente, aleggiasse una calda e intima atmosfera. Il tutto é abbellito da mobili colorati di rosso e bianco,  sapientemente e artisticamente sfumati. Raja si guarda intorno come se fosse finita in un maestoso sogno, scorgendo una tavola imbandita, sulla quale sono stati collocati piatti, bicchieri e posate che, sembrano quasi scintillare. Nell'aria si sta espandendo un profumo misto tra incensi e speziate pietanze che, sembrano far esaltare i sensi, in maniera ancora più amplificata.

"Dio..."

Sussurra la donna sgranando i suoi occhi, mentre continua a guardarsi intorno con stupore e meraviglia.

"Ti piace, mia bellissima danzatrice? Spero possa essere di tuo gusto, cenare con me in questa stanza."

"Se é di mio gusto?! Io sono senza parole! Nemmeno nei miei più fantasiosi sogni, sono mai riuscita ad immaginare una simile bellezza."

Commenta Raja con ancora più stupore, vedendo anche delle candele accese, collocate sia in alcuni punti del pavimento, sia del mobilio, che sulla tavola.

"E'...é davvero reale tutto questo?"

Muyassàr le si avvicina con passo lento, sicuro e sportivamente elegante per porgerle una mano e invitarla a dargli la sua.

"E' reale quanto te. Ma se hai bisogno di toccare con mano questa realtà, permettimi di accompagnarti a farlo."

Muyassàr le prende con morbidezza la mano, facendo vibrare la donna in un solo tocco, invitandola a seguirlo per farla sedere alla tavola. L'uomo si stacca dalla mano della donna, con movimento lento, elegante e sensuale.

"Spero mi perdonerai se, non ho chiesto alla servitù di occuparsi di questa cena."

Le dice andando a recuperare un prestigioso carrello, sul quale sono collocate calde pietanze, coperte da raffinati coperchi.

"Ho voluto occuparmi io di ogni più piccolo dettaglio, per questa serata tanto attesa."

Raja sgrana ancora di più i suoi occhi all'idea che, possa essere stato addirittura il sultano in persona a preparare la cena e, a non volere intorno nessuno della servitù, nemmeno per servire la cena ai due.

"Io sono davvero grata per tutta questa meraviglia, preparata per me."

"Preparata personalmente da me."

Specifica l'uomo come se ci tenesse a comunicarle quel dettaglio e, nel sentire quelle parole, Raja riceve la conferma del suo pensiero, come se lui le avesse letto la mente.

"Cioé, ha preparato personalmente lei queste...profumate...pietanze?"

Muyassàr con un gesto elegante, solleva il primo dei coperchi facendo apparire agli occhi della donna, colorati e speziati cibi fumanti.

"Anche se ho molte persone che mi servono costantemente ogni giorno, sono capace e, soprattutto onorato, di servire io, tutto quello che può rendere felice la mia ancestrale dea."

Le sussurra senza smettere di guardarla negli occhi, per poi servirle le pietanze che, avrebbero potuto piacere alla donna, con movimenti lenti e regali, come se stessero veicolando qualcosa di sacro, nel "servire" Raja.

"Come...come faceva a sapere che amo questo tipo di cibo?"

Gli chiede lei, con ancora più piacevole sorpresa.

"Confesso che in qualcosa sono stato informato dai miei cuochi, dato che hanno imparato a conoscere quello che é di tuo gradimento, e quello che non lo é, da quando sei venuta a vivere a palazzo. Ho però voluto metterci anche del mio, per renderlo più speciale. Come spero possa esserlo per te."

Muyassàr la guarda intensamente negli occhi, per poi indirizzarle un elegante gesto della mano, invitandola ad iniziare a gustare la cena.

"Sono senza parole e di grande riconoscenza per questa cena e, perfino per aver ricevuto attenzione nei miei gusti alimentari."

Raja alza lievemente il viso tra il grato e l'imbarazzato, non essendo abituata a ricevere simili attenzioni e doni, trovandoli di una bellezza unica, soprattutto perché donati da un uomo, e soprattutto non da un uomo qualunque ma, da un sultano sempre abituato ad essere servito da molte persone. Quella sera però, proprio quel tipo di uomo sempre servito e riverito, ha voluto occuparsi lui, di una cena preparata appositamente per lei.

"Una dea va onorata e celebrata anche cucinando per lei. Una dea svolge già così preziose arti, per irradiare con tale sublime grazia, la sua celestiale e divina essenza. Come potrei non fare qualcosa anche io, per compensarla della sua preziosa presenza?"

Raja resta con la forchetta a mezz'aria e, quasi a bocca aperta nel sentire simili parole, pronunciate da quell'uomo. La donna fissa il sultano, come se avesse appena scoperto l'esistenza di qualche spirito extraterrestre, provenuto da chissà quale galassia considerata perfino inesistente, e che sta parlando attraverso quell'uomo. Una mano di Muyassàr si protende con movimento morbido, verso la mano libera che la donna ha appoggiato sul tavolo, e la posa sul dorso della mano di Raja, in un caldo e vibrante contatto.

"Spero di non averti imbarazzata, mio fiore, ma é ciò che sento e provo. Non potevo tenerlo per me."

"Io...."

Raja si lascia cadere la forchetta nel piatto, anche per l'intensità della vibrazione che ha provato nel contatto con la mano del sultano. La caduta della posata nel piatto, dà origine ad uno squillante suono che, fa mettere in ancora più imbarazzo la donna, facendo immediatamente credere a Raja di aver appena fatto una pessima figura. Muyassàr però le sorride in modo tale, da annullarle perfino il senso di disagio per quell'azione, giudicata così severamente negativa proprio da lei. L'uomo si alza con movimento lento, sportivo ed elegante, avvicinandosi alla sedia di Raja per porgerle una mano, quindi la invita ad alzarsi. Raja lo guarda con sguardo interrogativo, restando immobile per qualche secondo, come se si fosse imbalsamata. Muyassàr le prende con morbidezza un polso, incoraggiando la donna ad alzarsi. Un istante dopo, Raja si trova in piedi davanti all'uomo che, mantenendo la mano nella sua, la invita a seguirlo mentre lui indietreggia verso una zona più ampia della stanza, in direzione di un morbido tappeto rosso.

"Sento di averti messa in imbarazzo mio fiore, e per farmi perdonare, ti invito a fare qualcosa che forse gradisci maggiormente fare."

"Che...che cosa...che cosa mi sta invitando a fare?"

"Danzare. Sempre che tu non abbia maggior bisogno di mangiare."

Raja si illumina, restando ancora più sorpresa nel vedere quanto quell'uomo abbia capito così tanto di lei, e di come la danza per Raja, sia un vero e proprio nutrimento e gioia. Il sultano sembra aver perfino capito che farla ballare in quel momento, avrebbe perfino sciolto la tensione in cui Raja si sta trovando, nonostante la donna abbia profondamente apprezzato le parole pronunciate dall'uomo. Le emozioni che Muyassàr scatena in Raja, sono talmente intense e belle per la donna che, la danzatrice sembra avere perfino difficoltà a lasciar uscire la gioia per ciò che sta vivendo. La donna non immagina che, Muyassàr, con il suo modo di fare, sta cercando di darle una mano ad abituarla a simili gioie, un po' gradualmente, attraverso la sensibilità di un inaspettato e rispettoso antico cavaliere.

"Non c'é cosa più nutriente per me, se non quella di danzare!"

Esclama quindi la donna con un gran sorriso, come se già solo questo, le avesse sciolto la tensione dell'imbarazzo.

"E allora...danza per me, mio Eden ancestrale. Ma soprattutto per te."

Muyassàr si allontana indietreggiando con passo lento e sensuale, per poi sedersi su alcuni cuscini collocati sull'ampio tappeto, restando nella contemplazione delle movenze di Raja che, inizia a danzare accompagnata dalle note dei musicisti che, stanno ancora suonando dal corridoio esterno. Dopo diverso tempo in cui gli occhi di Muyassàr hanno danzato insieme a Raja, ad un certo punto l'uomo si alza lentamente, suscitando la curiosità di Raja. La donna continua ugualmente a danzare, seguendo con lo sguardo i passi del sultano che, elegantemente lo fanno avvicinare a lei per invitarla a porgergli la mano, Questo permette all'uomo di unirsi alla danza della donna. I movimenti del sultano sono brevi e lenti, ma così sensualmente mascolini, da essere sufficienti per affascinare Raja e farla continuare a danzare, sfiorando e appoggiandosi femminilmente ai palmi delle mani dell'uomo che, nei suoi cavallereschi movimenti, la guida a fare delle sensuali e lente giravolte, in maniera così celestiale che, ad un certo punto fanno ritrovare Raja tra le braccia di Muyassàr. Gli occhi della donna si alzano verso quelli del sultano, mentre i suoi battiti cardiaci sembrano aver preso il decollo verso chissà quale lontana e magica dimensione. I due si guardano negli occhi con una tale intensità e magia che, senza nemmeno rendersene conto, Raja si trova a scivolare con mille emozioni tra le braccia del sultano, venendo inebriata dal profondo e passionale bacio che Muyassàr le fa sperimentare e che, ha il potere di farle perfino dimenticare il luogo in cui si sta trovando. Ciò che Raja avrebbe vissuto dopo quel bacio, sarebbe stato qualcosa di mai provato prima, capace di catapultarla in un vero e proprio Eden celeste terrestre.

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