Verso la vibrazione della libertà

Nevada, abitazione di Myriam

Dopo essere entrata nella camera che le é stata indicata in cui poter dormire per la notte, Raja chiude a chiave la porta della stanza guardandosi intorno, notando subito qualcosa che la donna non vede ormai da tempo: un piccolo specchio appeso ad una parete. La sola visione di quell'oggetto, le fa immediatamente sentire una grande emozione, dato che non ricorda nemmeno più, quand'é stata l'ultima volta che ha potuto vedere la sua immagine riflessa in uno specchio, per essersi segregata in un monastero, il cui regolamento interno, ne aveva vietato perfino l'uso. Raja si avvicina alla superficie argentea del piccolo ma prezioso oggetto, guardando finalmente il riflesso della sua immagine. Nonostante abbia sempre avuto una carnagione scura, in quel momento, la pelle del suo viso le sembra perfino essere diventata candida, per quanto si sente meravigliosamente alleggerita nell'interiore, dopo aver lasciato l'angoscioso e limitante monastero, anche se i suoi occhi sono ancora gonfi, per aver pianto a lungo. Sul viso di Raja inoltre, non c'è traccia di alcun tipo di trucco, considerando che all'interno del monastero, era stato categoricamente vietato a tutte le monache, l'utilizzo di qualsiasi cosmetico di bellezza, se non quelli per la pulizia intima strettamente necessaria, a differenza del luogo in cui si era trovata alcuni mesi prima, dove il trucco, specie quello tracciato sugli occhi, era invece enormemente apprezzato, tanto da permetterne il suo utilizzo a libero piacere. Raja si porta le mani sul viso, accarezzando la sua pelle con profondo affetto, come se avesse ritrovato una cara e preziosa amica, ma commuovendosi soprattutto nel rivedere l'immagine di se stessa, dopo così tanto tempo. La donna si osserva nell'espressione, notando i segni della sofferenza e della prigionia, vissuta fino a poco tempo prima, ma Raja sa che, l'immagine che ora sta apparendo in quello specchio, non corrisponde alla vera Raja. Il suo più autentico mondo interiore infatti, vibrerebbe su quanto di più allegro, femminile e danzante avrebbe ardentemente desiderato di manifestare, ma per troppo tempo, la donna ha represso la sua vera essenza, per aver accettato di vivere in strutture limitanti che, non avevano fatto altro che indurla a portare false maschere di se stessa, e che giorno dopo giorno, la stavano dolorosamente spegnendo. Mentre si sta ancora guardando nello specchio, Raja promette a se stessa di poter iniziare una nuova vita, perché finalmente sta ritrovando il coraggio di abbandonare ogni situazione di prigionia, anche se non può ancora considerarsi del tutto al sicuro, né può sapere dove avrebbe potuto andare per ricominciare a vivere diversamente. La donna inoltre, sa che Muyassàr l'avrebbe cercata in capo al mondo, e una dimostrazione, é quella che, ha fatto arrivare gli uomini al servizio del sultano, proprio all'isolato luogo in cui, per molto tempo, la donna ha trovato "rifugio". Dopo tali riflessioni, gli occhi di Raja scendono sulla tunica monastica che sta ancora indossando, e ne afferra il tessuto, come se volesse strapparselo di dosso, pur sapendo che non avrebbe ancora potuto farlo, non avendo nessun altro vestito da poter mettere addosso. Qualche attimo dopo, Raja si allontana dallo specchio, sentendo il crescente bisogno di farsi una doccia, per poter lavare via, la sgradevole sensazione che le fa sembrare di avere incollata addosso, la pesantezza dell'atmosfera respirata nel monastero. La donna però rimanda alla mattina seguente quel tipo di desiderio, per non voler arrecare disturbo con il rumore dell'acqua, proprio nel cuore della notte, nonostante la proprietaria della casa, le abbia dato il permesso di poter utilizzare liberamente il bagno. Dopo essersi sfilata la tunica, lasciandosi addosso l'unico indumento intimo femminile che, aveva usato furtivamente le notti trascorse nel monastero, la donna si infila sotto le coperte, rannicchiandosi per qualche attimo, per godere della piacevole sensazione di avere a contatto con il suo corpo, delle coperte da poter utilizzare per scaldarsi, e non per proteggersi da qualcosa di diverso dal freddo. Nel cercare di prendere sonno, i suoi pensieri vanno inevitabilmente a Zuri, a quel ragazzo che ha contribuito a fare davvero qualcosa di prezioso per lei, avendola aiutata a fuggire da un ambiente malsano che, probabilmente l'avrebbe portata giorno dopo giorno, a spegnersi sempre maggiormente, se non perfino quella stessa notte, se Zuri non fosse arrivato in tempo per salvarla dal suo disperato gesto di mettere fine a quel tipo di situazione, attraverso una drammatica e dolorosa modalità. Raja continua a girarsi e rigirarsi nel letto, e ad un certo punto, un lieve sorriso inizia a delinearsi sul suo viso, per aver finalmente riassaporato la vibrazione della libertà: essenziale nutrimento per l'Anima. 

"Grazie...Zuri..."

Sussurra chiudendo gli occhi, cercando di addormentarsi, ma la donna é così felice di iniziare a respirare aria di libertà, che forse non sarebbe nemmeno riuscita a prendere facilmente sonno.

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