Gratitudine o colpa per la danza

Nevada, abitazione di Myriam

Dopo una nottata rigenerante trascorsa sotto le coperte di un caldo ed accogliente letto, un sogno collegato ad un recente passato di Raja, viene a farle visita alle prime luci dell'alba, per catapultarla in un luogo dove la donna aveva potuto vivere la sua più sacra e danzante femminilità, nelle più celestiali e paradisiache atmosfere terrestri, come se simbolicamente, un pezzo del giardino dell'Eden si fosse trasferito dal cielo alla terra. Il luogo in cui Raja si vede nel sogno, è anche lo stesso posto in cui la donna aveva vissuto dolorosi momenti, a causa di dinamiche paragonabili alla fusione di due opposti mondi, rappresentative metafore del Paradiso e dell'Inferno interiori. Raja si sveglia di soprassalto col respiro affannato, sollevandosi col busto e guardandosi intorno spaventata.

<< Era solo un sogno. Non sono più in quel posto. Quel passato è finito. E' finito....>>

E' l'immediato pensiero di Raja, cercando di rigettare le memorie di quel passato nell'oblio, per evitare di stare nuovamente male nel solo ricordare alcuni eventi, anche se così facendo, avrebbe rischiato di rinnegare perfino i più meravigliosi ricordi di quel recente passato. Raja si stende nuovamente sul materasso per cercare di riprendere sonno, ma i ragionamenti della sua mente, riprendono a indurla a chiedersi, come mai, tutta la sua vita, o almeno fino a quel momento, sia stata un susseguirsi di continue limitazioni di vario tipo, e che, apparentemente erano accadute "a causa" del suo grande amore: la danza. Come poteva essere possibile che, un' espressione dell'anima così tanto armoniosa, come quella del danzare, avesse potuto essere "causa" di problemi? Quella riflessione che in quel momento si affaccia prepotente alla mente di Raja, trascina la donna al ricordo di alcune immagini risalenti a diversi avvenimenti accaduti nel tempo della sua giovinezza.

Anni prima...

Casa di famiglia

Raja si trova nella casa di famiglia alla tenera età di circa cinque anni. La bambina si guarda allo specchio ammirando i suoi lunghissimi capelli neri che, risaltano sugli accesi colori di stoffe che si é avvolta intorno al corpo, con la fiabesca intenzione di trasformarle in principeschi abiti femminili. La bimba guarda il suo riflesso nello specchio con un radioso sorriso, muovendo braccia e gambe per osservarsi nei suoi aggraziati e ariosi movimenti, accompagnando le delicate note di una musica orientale che già da quella volta, Raja amava davvero tanto. L'entrata del padre nella sua stanzetta, interrompe l'armonica danza della bambina che, si gira di scatto verso la porta, notando il padre fissarla con espressione talmente severa, da indurla, solo attraverso uno sguardo, a smettere di ballare. L'uomo dal burbero viso, e dagli spigolosi e marcati tratti, anche se nascosti dietro un paio di baffi piuttosto corposi, continua a fissare la figlia, per brevi ma intensi istanti, in procinto di ripeterle per l'ennesima volta, qualcosa che ha sempre fatto soffrire Raja.

"Che cosa stai facendo, Raja? Quante volte ti ho detto che non ti voglio vedere muoverti in questo modo? Quando la smetterai di dedicarti a simili perditempo?"

La piccola porta le dita delle manine ad intrecciarsi tra di loro, avvicinando le mani al torace, come in segno di preghiera e allo stesso tempo di grande timore.

"Io...non faccio niente di male..."

Raja risponde con vocina debole, indietreggiando intimorita.

"Ah no? Stavi ballando. Come devo fartelo capire che, non ti voglio più vedere conciata così!"

"Ma, papà, io voglio diventare una ballerina."

"Che cosa vorresti fare, tu?!"

L'uomo le si avvicina minaccioso.

"E' un ridicolo e inutile sogno! Mi hai capito? Ricorda che ballare non porta i soldi a casa!"

La bambina scappa andando a nascondersi dietro le gambe della madre che, nel frattempo é entrata nella stanza con preoccupato viso. Quella figura materna però, non sembra avere il potere di aiutare la figlia, per far cambiare idea al marito, condizionato da limitanti antiche credenze, e così fortemente patriarcali.


Alcuni mesi prima...

Terra persiana, bosco

Un'adulta Raja si trova nel mezzo del verdeggiante bosco, nel quale viene avvicinata dall'uomo che le porge l'invito a seguirlo per presentarla all'uomo che, avrebbe dato un certo tipo di valore alla sua danza. L'aver però rifiutato tale invito, porta Raja nel giro di alcune ore dopo, ad essere trascinata a forza all'interno di una lussuosa macchina nera, e che la conduce per la prima volta, verso il palazzo reale del sultano Muyassàr Nadìr.


Tempo attuale...

Nevada, abitazione di Myriam

Raja rivive ad occhi aperti quelle incancellabili scene. Gli occhi iniziano a lacrimare, divorata da un grande conflitto di amore e "odio", verso ciò che lei più aveva profondamente e magicamente amato. Dopo essersi nuovamente addormentata, Raja si risveglia un paio di ore dopo, per poter finalmente andare a fare una purificatrice e rigenerante doccia. A breve la donna, si sarebbe anche liberata del costrittivo vestito monastico, per poter indossare i nuovi abiti che, Myriam le avrebbe regalato e con cui iniziare il suo prossimo viaggio nel mondo. Questa volta però, Raja promette a se stessa, che avrebbe cercato di recuperare il suo coraggio, in modo da poter vivere sempre più liberamente, e magari con l'aiuto di Zuri, del quale però la donna, ancora non ha potuto conoscere nulla.

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia