Tempestosa prova per un sacro maschile oscurato



Marocco, Moschea di Hassan II

Muyassàr è sempre più impaziente, e nonostante le calmanti profumazioni che Butrus ha spruzzato nell'abitacolo dell'elicottero, nel momento in cui il veicolo atterra proprio sul vasto piazzale che ospita la moschea scelta come luogo di re-incontro con Raja, il sultano è ancora più nervoso rispetto a quando è partito dal suo palazzo. Il premuroso consigliere se ne accorge subito, soprattutto quando nel porgere una mano al sultano con l'intenzione di aiutarlo a scendere dall'elicottero, riceve un secco rifiuto verbale.

"Mi vedi così mal messo in salute, per dover essere trattato come un anziano da accudire?!"

Tuona la voce del sultano mentre Butrus ritrae repentinamente la mano, come se l'avesse appena salvata dalla discesa di una ghigliottina con lama infuocata.

"Ma maestà, come le viene in mente? Potrei mai trattarla come un invalido o un anziano da accudire? E' solo che la vedo ancora più nervoso di prima, maestà."

"Lo sai perché sono ancora più nervoso di prima, Butrus? Perché non la smetti di continuare a spruzzare quegli aromi, che non fanno altro che ricordarmi di quando certe profumazioni venivano diffuse a palazzo, per celebrare le mie serate con il mio fiore!"

Ancora una volta, la voce di Muyassàr arriva nei timpani di Butrus, come l'assordante suono della lama di una spada, e il consigliere si vede costretto a cambiare la modalità del supporto morale nei confronti del sultano.

"Chiedo scusa maestà, ma vedrà che presto potrà tornare a deliziarsi di quelle profumazioni, proprio in compagnia di Raja."

Butrus cerca di far tornare il buon umore al sultano mentre vede Muyassàr scendere dall'elicottero posando i piedi sul pavimento del piazzale, nello stesso tempo in cui le eliche dell'elicottero, rallentano gradualmente il loro movimento circolare fino a fermarsi del tutto. Muyassàr si guarda intorno, constatando che non è presente nessun visitatore o praticante della moschea a quell'ora, probabilmente perché ormai calata la sera. L'uomo però, non vede nessun altro elicottero parcheggiato nella zona circostante, assenza che gli fa capire che Raja non sia ancora arrivata.

"Avrebbe già dovuto essere qui."

Protesta il sultano iniziando a passeggiare nervosamente sul lustro pavimento del piazzale.

"Stia tranquillo, maestà. E' probabile che abbiano trovato..."

"Non dirmi che possano aver trovato traffico sorvolando i cieli!"

Muyassàr interrompe Butrus, con tono di voce ancora più adirato di prima.

"Maestà, la prego, si calmi! Come pensa di evitare che Raja fugga nuovamente, se la vedrà così arrabbiato? Si deve dare una calmata!"

Per la prima volta, Butrus alza la voce, zittendo il sultano come se gli avesse appena dato uno schiaffo capace di fargli tornare la lucidità e la centratura. Muyassàr si lascia quindi andare ad un profondo respiro, sotto lo sguardo sorpreso di Butrus.

"Hai ragione Butrus. Se non ci fossi tu a ricordarmi alcune cose, non farei altro che peggiorare ogni cosa. E' che non sopporto l'idea di perderla ancora una volta."

Questa volta Muyassàr riesce perfino a scusarsi con il paziente consigliere che, gli sorride sollevato e fiero di aver ottenuto l'obiettivo, nonostante abbia rischiato di ricevere l'ennesima severa e irascibile ammonizione.

"Maestà, continuerà a rischiare di farla fuggire se non impara a controllarsi e ad incenerire in qualche modo la sua collera. Beh, in senso figurativo, si intende. E' già sufficiente la sua attuale rabbia per far sentire l'aria circostante, ustionante come una tagliente lama infuocata! Dica la verità, maestà! In un'altra incarnazione, lei è stato un incendiario guerriero, eh?"

Butrus ridacchia per alleggerire l'atmosfera, non immaginando che le sue parole pronunciate un po' per scherzo, abbiano veicolato una verità, sul diverso ruolo che il sultano avrebbe effettivamente vissuto in più incarnazioni.

"Se fossi stato un incendiario guerriero, come tu dici, Butrus, probabilmente a quest'ora avrei già riportato Raja da tempo."

"Eh no, maestà. Lei dovrebbe piuttosto ringraziare che in questa incarnazione stia riuscendo a...ehm, controllare molto meglio la sua incendiaria modalità di azione, altrimenti penso che Raja finirebbe con il fuggire ancora una volta, e prima di scendere dall'elicottero. Ora non ci pensi più, maestà, e impieghi il tempo di attesa in modo creativo, per centrarsi e calmarsi ancora meglio. Se seguirà i miei saggi consigli, sono certo che diventerà ancora più irresistibile per il suo amato fiore. Resti calmo come un mare senza onde, e vedrà che tutto si sistemerà come lei desidera, maestà."

Butrus fa un lieve inchino con la testa per accompagnare le sue parole da un'azione con cui vorrebbe trasmettere lui stesso, calma e fiducia al sultano. Dopo un'altra ora di tormentata attesa, finalmente sopraggiunge il caratteristico rumore di un elicottero, portando Muyassàr ad alzare la testa verso il cielo.

"Nel nome di Allah, maestà, mi raccomando. Forse ci siamo. Si ricordi di diventare come una tavola piatta di mare!"

E' l'ennesima raccomandazione di Butrus mentre le emozioni del sultano, tornano nuovamente ad agitarsi dentro di lui come un mare in tempesta. Dopo qualche minuto, l'elicottero pilotato da uno degli uomini al servizio del coreano Masashi, atterra sul piazzale della moschea, segnando l'inizio del così tanto atteso re-incontro con Raja. Sarebbe riuscito il sultano a controllarsi, soprattutto nel vedere il suo prezioso fiore, scendere dall'elicottero in compagnia di un altro uomo?

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia