Passi verso l'arte della comprensione e del perdono



Marocco, Moschea di Hassan II

Muyassàr segue con lo sguardo il movimento dell'elicottero che è atterrato sull'ampio piazzale dominato dalla suggestiva moschea di Hassan che, circondata come in un abbraccio dal cullante oceano Atlantico, avrebbe costituito il sacro scenario, nel quale il sultano sarebbe riuscito a rivedere colei per la quale, avrebbe dovuto affrontare non solo la sua incontrollabile gelosia, ma anche la rabbia che, per mesi l'aveva divorato e trascinato nel timore di aver perso la sua amata. Il fidato consigliere barbuto si avvicina maggiormente a Muyassàr, per accertarsi che il sultano sia sufficientemente calmo in modo da non esplodere in qualche peggiore forma di rabbia, dato che Raja sarebbe arrivata accompagnata da un altro uomo, incontrato durante l'ultima delle sue fughe dal palazzo reale.

"Si ricordi, maestà: più riuscirà a controllare la sua catastrofica ira e, maggiori saranno le probabilità di evitare che Raja fugga nuovamente."

Lo sguardo di Muyassàr continua a fissare l'elicottero atterrato, con occhi talmente intensi, da sembrare attaccati al veicolo attraverso qualche surreale ed invisibile collante.

"Ehm, maestà? Mi faccia un cenno se ha sentito quello che le ho appena detto, oppure... "

Il rumore del portello laterale dell'elicottero si apre facendo interrompere le parole di Butrus che, anche se in maniera diversa rispetto a Muyassàr, inizia a fissare il veicolo con marcata attenzione. Pochi istanti dopo, i due uomini vedono prima scendere dall'elicottero il coreano Masashi. L'asiatico che si è occupato del ritrovamento di Raja, resta girato per qualche secondo verso l'interno dell'abitacolo del veicolo, in attesa della discesa di Raja e del ragazzo che accompagna la donna. L'ansia del sultano inizia a salire vertiginosamente.

"Coraggio maestà, si rilassi. Fra pochi istanti potrà finalmente rivedere la sua amata."

Butrus cerca di aiutare il sultano ad alleggerire la sua visibilissima tensione, testimoniata dalla presenza di una rigida postura e da un nervoso sguardo che, difficilmente sarebbe stato sciolto, soprattutto in pochi istanti. Una manciata di secondi dopo, Muyassàr vede un ragazzo scendere dall'elicottero e allungare una mano verso l'interno del veicolo, come per porgere un cavalleresco sostegno a qualcuno. Probabilmente lo sconosciuto avrebbe aiutato Raja a scendere dall'elicottero attraverso quel gesto ma, per Muyassàr già quel tipo di azione da parte dell'accompagnatore della donna, sarebbe stata inaccettabile. Nell'interiore del sultano infatti, sembra stia per partire un maremoto di fastidiose emozioni.

"Deve essere quello, l'uomo con cui è fuggita! Se solo prova a... "

Digrigna il sultano come se le sue parole stessero venendo pronunciate in quel modo, a causa di un forte dolore che, sembra quasi volergli oltrepassare il cuore.

"Eh no, maestà! Si ricordi due cose! La prima è che Raja non è fuggita da lei con quel ragazzo, semmai dal convento in cui si era rifugiata per, ehm... si, fuggire da lei. Ma la seconda cosa importante è che, deve assolutamente... "

"Eccola! Il mio diamante!"

Lo interrompe subito il sultano, nel vedere Raja apparire sulla soglia del portello aperto, indossando un paio di jeans aderenti e una corta maglietta rosa che le lascia scoperto il femminile ventre. I suoi lunghissimi e lisci capelli neri risaltano ancora maggiormente proprio grazie al colore di quella maglia che, ricorda al sultano uno degli abiti che la donna aveva indossato durante alcuni balli, anche se con uno stile decisamente più femminilmente arabesco e prestigioso.

"Oh, Butrus, tu non hai idea di quello che sto provando in questo momento... "

Commenta Muyassàr portando una mano all'altezza del cuore, in un gesto lento, elegante ma anche tremante, dovuto sia all'emozione della gioia del rivedere Raja, sia per la furiosa rabbia che si sta muovendo in lui, nel vedere la donna che, proprio in quel momento sta venendo aiutata a scendere dal veicolo, da un altro uomo.

"Mi creda, maestà, posso più che immaginarlo. I suoi occhi parlano in tutta la gamma di emozioni e, se mi permette di dirlo, anche la sua mano."

"Le sta dando la mano! Le sta dando la mano, Butrus!"

"Faccia subito un bel respiro, maestà! Le sta dando la mano per aiutarla a scendere, non perché la sta andando a sposare!"

"Sposare?!"

Muyassàr si gira con occhi fumanti verso Butrus che, si gratta la testa nervosamente, consapevole di aver usato la peggior affermazione di rassicurazione.

"Volevo dire che... Ah, insomma, maestà! Ora si tranquillizzi e si ricordi di seguire i miei essenziali consigli! Sia elegante, non sia rabbioso, sia invece super comprensivo e soprattutto felice di rivederla! La inebri con i suoi intensi e carismatici occhi, maestà, le ricordi il sentimento che lei prova e che ha sempre nutrito per lei ma, soprattutto: dimentichi tutto il resto! Raja deve rivedere il suo amore, maestà, non la sua collera, anche se è fuggita più volte da palazzo! Si ricordi, maestà! La deve riconquistare, non riperderla!"

Lo rimprovera Butrus con voce bassa ma con grande ammonizione. Muyassàr si zittisce, vedendo Raja sganciarsi dalla mano del ragazzo non appena mette i piedi sul pavimento del piazzale, quindi la vede alzare lo sguardo verso di lui. Nonostante fra di loro, esista ancora una distanza di circa una ventina di metri, il sultano sente una vibrante energia che quasi vorrebbe balzare fuori dal suo petto, per quanto sia potente il suo sentimento per quella donna.

"Respiri profondamente, maestà."

Il sultano vede Raja fermare i suoi passi e, subito dopo fra di loro si innesca un incontro di sguardi a distanza che, sembrano quasi avere il potere di far collassare tutto ciò che è intorno, eccetto i loro corpi.

"Si è fermata e, ora sta guardando lui! Perché?!"

"Sst! Non la faccia fuggire ancora prima di riuscire a farla arrivare a pochi centimetri da lei! Per Allah, abbia fiducia!"

"Non lo voglio tra i piedi. Non voglio nessuno tra i piedi. Fa' in modo che lei arrivi qui senza quell'individuo. E' già così follemente difficile!"

"D'accordo, ma resti calmo, maestà. Lasci fare a me."

Butrus si incammina verso il punto in cui Raja si è fermata, raggiungendo la donna con un gran sorriso e congiungendo i palmi delle mani per porgerle un rispettoso e nobile saluto, accompagnato da un mezzo inchino.

"Raja! E' un enorme onore e piacere poterti rivedere! Spero che il viaggio non sia stato troppo faticoso." La donna guarda Butrus con occhi che veicolano una gamma di emozioni contrastanti. Alcune trasmettono infatti la contentezza della donna, per il poter rivedere l'uomo che, tante volte l'aveva fatta ridere a palazzo e, altre di gratitudine per averla indirettamente aiutata a fuggire da palazzo, ad insaputa dello stesso sultano. Gli occhi della donna però, trasmettono anche del terrore, perché Raja è consapevole delle possibili pericolose reazioni del sultano, soprattutto dovute alla sua gelosia.

"Butrus... "

Mormora la donna con affetto ma anche con forte preoccupazione e, l'accorto consigliere del palazzo reale, lo comprende immediatamente. Dopo un fugace sguardo che Butrus dà al ragazzo che l'accompagna, il panciuto consigliere continua a rivolgersi alla donna.

"Raja mi dispiace per tutto quello che devi aver passato, sono rammaricato dal profondo del mio cuore, ma credo che una bella conversazione a due, è quello che ora ci voglia per poter appianare tutto. Permetti?"

Raja lo guarda confusa e, vede Butrus invitare Zuri ad avvicinarsi a lui.

"Mi presento, il mio nome é Butrus e, se me lo concede, le chiedo gentilmente di dare qualche minuto di tempo alla nostra carissima Raja, per poter incontrare sua maestà, nella giusta e rispettosa privacy."

Raja guarda Butrus con occhi altamente allarmati.

"Non preoccuparti, andrà tutto bene."

Butrus le schizza un occhio, capendo che la donna avrebbe voluto avere la vicinanza di Zuri, temendo qualche reazione negativa da parte di Muyassàr, specialmente nel caso in cui la donna gli avesse comunicato la decisione di non voler tornare a palazzo, nemmeno dopo la chiarificatrice conversazione.

Zuri le fa un cenno col capo, per contribuire anche lui a rassicurarla.

"Non preoccuparti Raja, io non mi muovo di qui."

La tranquillizza il giovane e, Raja fa un profondo respiro, prima di tornare a guardare Muyassàr a distanza. Dopo qualche istante, la donna si fa coraggio iniziando a muovere i passi per raggiungere l'uomo che, in passato le aveva fatto conoscere un tipo di amore celestiale, ma che poi si era trasformato in qualcosa di infernalmente doloroso e possessivo, costringendola a prendere la decisione di fuggire proprio da quel meraviglioso amore, finito con l'essere oscurato a causa di complicate dinamiche, mosse e alimentate da reciproche energie eccessivamente egoiche. Mentre la danzatrice avanza verso il sultano, i battiti del suo cuore accelerano, a tal punto da farla quasi iniziare a stare male, sia per l'agitazione e il timore di dover affrontare Muyassàr, sia per l'incontenibile gioia che, un'altra parte di Raja, le sta facendo quasi toccare il cielo con un dito nel solo rivedere a distanza quel sultano. L'esito del re-incontro con quell'uomo, portatore di un così sacro amore passionale, sarebbe dipeso dalle rispettive capacità di andare oltre le più basse emozioni, imparando reciprocamente l'arte della comprensione e del perdono.

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