Sogno di un antico passato che insegue

Nevada, grotta del fiume Colorado

Lo sguardo di Raja si vela di malinconia, non appena Zuri le chiede di poter conoscere qualcosa sul sultano dal quale sta fuggendo, e che indirettamente, ha coinvolto anche lui nella misteriosa avventura della donna. Raja resta a testa china davanti alla ristoratrice fiamma del fuoco.
"L'amore per la danza mi ha portata nelle mani di un gruppo di uomini al servizio di Muyassàr. Amavo andare a ballare da sola in un bosco, per non essere vista da nessuno, soprattutto dalla mia famiglia che non aveva mai voluto considerare il ballo come qualcosa di buono. Un giorno, proprio in quel bosco che per me era diventato il posto più magico per poter esprimere me stessa liberamente con il ballo, sono stata vista da uno dei suoi uomini. Il giorno dopo si sono presentati altri uomini, che mi hanno presa con la forza portandomi nel palazzo di Muyassàr Nadìr, un bellissimo e potente sultano persiano."
Spiega Raja per riprendere il racconto già avviato durante la fuga dagli orientali, con l'intenzione di proseguirlo, sotto l'estrema attenzione di Zuri.
"E questo Muyassàr come ti ha trattata, non appena sei stata portata lì?"
"Lui mi ha accolta a palazzo trattandomi come nessuno mi aveva mai trattata prima, dandomi tutto quello che più potevo desiderare: la possibilità di ballare perfino retribuita, e di avere cibo e alloggio in un lussuoso palazzo. C'era uno sfarzo talmente incredibile, da sembrarmi surreale, essendo cresciuta in un ambiente completamente diverso. Vivere in un simile posto, inizialmente mi aveva perfino creato disagio."
Raja fa una breve pausa, prima di proseguire il racconto.
"Avevo creduto di aver trovato in un unico posto, l'uomo della mia vita, insieme alla mia più grande passione: la danza. Non potevo desiderare nient'altro di più bello e adatto a me. Era tutto talmente magico, da sembrare come se fossi finita all'interno di un sogno, ma poi quello che ho scoperto su Muyassàr, mi ha delusa così tanto, da farmi apparire lui, come se improvvisamente fosse diventato un'altra persona."
Raja fa un'altra pausa.
"Quindi sei stata trovata e portata nel palazzo di questo sultano, per poter diventare una danzatrice. Forse dovrei dire: la sua danzatrice."
E' la deduzione di Zuri.
"In realtà avrei dovuto ballare con altre danzatrici per le feste e gli intrattenimenti di palazzo. In un primo momento, sarebbe stato questo il mio lavoro, e in effetti all'inizio é stato davvero così. Era incredibilmente meraviglioso, da mille e una notte, a tal punto da pensare che avesse potuto durare per tutta la vita, e non per pochi giorni e...notti."
Sussurra Raja con una struggente malinconia che, inizia a riemergere dentro di lei.
"Poi ho capito che Muyassàr si occupava di affari con altri uomini di potere, facenti parte, proprio di un tipo di mondo che ho sempre detestato. E' stato come se mi fosse caduto il mondo addosso. Un così amabile uomo, così sensibile e attento all'universo femminile che, per mantenere quel mondo così accogliente e sfarzosamente materiale, era stato disposto a fare affari con simili personaggi. Non potevo accettare una simile cosa. Non potevo. Era contro ogni mio principio."
Raja scuote la testa ancora profondamente addolorata, e gli occhi le diventano lucidi.
"Ho dovuto trovare il modo per fuggire da lì o, non mi avrebbe lasciata libera. Quando gli detto che me ne sarei andata, é impazzito di rabbia e si é trasformato in un'altra persona."
Raja china il viso, e Zuri le appoggia una mano su quella sinistra di lei, per trasmetterle la sua comprensione.
"Come sei riuscita a fuggire?"
"C'é stato un uomo all'interno del palazzo di Muyassàr, che mi ha aiutata a farlo. Senza di lui, probabilmente non sarei riuscita a fuggire per l'ultima volta. Avevo lasciato il palazzo già molte altre volte, ma i suoi uomini erano sempre riusciti a ritrovarmi."
Raja prosegue a raccontare la sua storia, vissuta nel palazzo reale del sultano.
"Sono stata chiusa in una stanza, assistendo alle sue inaccettabili reazioni che lo avevano trasformato in qualcosa di irriconoscibile all'idea di perdermi. Non riusciva a capire che, più reagiva così e più mi spingeva a fuggire."
Zuri ascolta Raja con un'espressione dispiaciuta.
"Mi dispiace tanto per quello che ti é successo, Raja. Non giustifico questo sultano per quello che ha fatto, Ma capisco che a volte si può davvero impazzire di follia, quando si ha paura di perdere qualcuno che si ama davvero molto."
"Io non credo che mi amasse. L'amore per me, é tutt'altra cosa, anche se..."
Raja si lascia andare ad un profondo respiro.
"Ero certa di averlo provato e trovato con lui. All'inizio ero davvero la più felice delle donne. Avevo tutto quello che più avevo desiderato: la danza, un tetto sotto cui stare, e un uomo che mi trattava come se fossi il più prezioso dei tesori. La sua capacità di far sentire una donna come qualcosa di divinamente unico, era così meravigliosa da sembrare una favola. Eppure, prima che scoprissi quelle cose, stavo davvero vivendo una favola davvero reale. Un tipo di favola, che non avevo mai letto, nemmeno nel più grande libro di magiche fiabe."
Zuri annuisce lasciandole la mano.
"Io penso che, a modo suo ti amasse veramente. Ma come ti dicevo prima, quando si rischia di perdere una persona, purtroppo si commettono anche delle follie."
"Io non potrei stare con un uomo che si guadagna soldi e sfarzo, attraverso certi tipi di affari e dando maggior importanza alla materialità e non al cuore."
"Ti capisco. Mi dispiace Raja. Non so di quali affari si potesse trattare, ma tu, hai mai provato a chiedergli il perché di quelle vie di guadagno, che così tanto detestavi?"
Zuri si dimostra particolarmente sensibile e comprensivo per lo stato di Raja. Al tempo stesso però, il giovane sente che anche capire le motivazioni di quel sultano, avrebbe potuto permettere a Raja, di comprendere o imparare qualcosa che, lei fino a quel momento non era stata ancora capace di vedere, o per lo meno di iniziare a provare di vedere diversamente.
"Perché avrei dovuto? Per me non avrebbe dovuto coinvolgersi con certi mondi corrotti."
Zuri preferisce non insistere, vedendo la donna troppo ferma nella sua convinzione.
"Come sei riuscita a fuggire l'ultima volta?"
"Grazie al consigliere di palazzo. Si chiama Butrus, ed era l'unico che aveva il potere di calmare Muyassàr attraverso la sua allegria e leggerezza. Butrus era straordinario, e quanto mi faceva ridere. Si era affezionato a me, e nonostante volesse bene a Muyassàr, non approvava il modo con cui aveva iniziato a trattarmi, dopo avergli detto che me ne sarei andata."
Raja riabbassa il viso.
"Scusa ti sto annoiando. E' che...non pensavo che il solo poterne parlare con qualcuno, avrebbe anche potuto darmi un senso di liberazione nell'esternarlo fuori."
Raja si gira verso Zuri stringendogli una mano per ringraziarlo ancora.
"Grazie per avermi ascoltata."
Sussurra guardando il giovane brevemente negli occhi, per poi lasciargli la mano.
"Non devi ringraziarmi per ogni cosa. Quello che ho fatto mi é venuto naturale, e lo rifarei. Sei stata fortunata ad avere dalla tua parte questo consigliere di palazzo. Butrus, che nome particolare. Me lo immagino come una specie di brutale gladiatore."
Raja si lascia andare ad una divertita risata che le alleggerisce l'anima.
"Ti sei immaginato Butrus un ammasso di muscoli, come dovrebbe averne un gladiatore, ma Butrus é un ammasso di muscoli completamente molleggianti!"
Raja scoppia nuovamente a ridere, contagiando nella sua risata anche Zuri.
"Ha una mole e corporatura morbidamente robusta. E' il consigliere di fiducia di palazzo, ma é soprattutto il consigliere personale di Muyassàr. Ha un carattere completamente opposto a quello di Muyassàr. Immaginalo come un ammasso di morbidi muscoli, e con un viso circondato da una folta e scura barba. L'apparenza però inganna. E' un giocherellone incredibile, e sapeva come prendere per il verso giusto Muyassàr."
Raja attutisce l'espressione del viso, nel solo ricordare il consigliere di palazzo, e al quale si era affezionata come anche a tante altre persone al servizio del sultano.
"Non sai quante volte mi ha fatto divertire con i suoi modi di fare."
Raja ora sorride in modo amaro, ma allo stesso tempo grato, per i rischi che Butrus ha corso per lei, aiutandola ad insaputa dello stesso sultano.
"E' grazie a lui che sono riuscita ad ottenere delle forbici con cui sono riuscita a fuggire da palazzo. Le stesse forbici con cui mi hai trovata tu, in quel monastero. Butrus però, non poteva sapere per quale motivo mi sarebbero servite."
Racconta ancora, tornando a spallarsi più comodamente alla parete della grotta dietro di lei, e lasciando che il fuoco le illumini il viso riscaldandole tutto il corpo e i vestiti che diventano sempre più asciutti.
"Quel passato non esiste più, e sei libera, anche se ora mi tornano in mente, alcune parole che, mi erano state dette da una specie di sciamana, o se non era una sciamana, qualcosa di molto simile."
"Quali parole?"
Gli chiede Raja con curiosità.
"Che quando un passato continua ad inseguire o a tormentare, é perché sta portando un importante messaggio che ha bisogno di essere compreso, perché qualcosa di quel passato, sta condizionando il momento presente. Quel passato quindi, andrebbe ascoltato e attraversato. Non avevo molto capito quelle parole, ma ora sento di doverle dire a te."
Raja china il viso chiudendo gli occhi per alcuni istanti.
"Se queste parole sono veritiere, allora deve esistere un grosso messaggio che mi sta rincorrendo, solo che in questo modo, sembra un vero e proprio tormento che continua a farmi fuggire."
Sono le frustrate parole di Raja. Il giovane si gira verso di lei guardando la donna restare a testa china.
"Voglio farti una domanda: ti manca qualcosa di quel palazzo, o di quel tuo passato?"
La domanda di Zuri coglie Raja di sorpresa, che si sente perfino in difficoltà nel riuscire a rispondergli. La donna si sofferma ad osservare le sue emozioni, capendo che forse ha circondato il suo cuore di rabbia e di paura, per evitare di ricordare qualcosa che, in quel recente passato, le aveva permesso di vivere qualcosa di meravigliosamente bello, come se si fosse trovata in un prezioso angolo di paradiso terrestre, e che ora purtroppo non ha più. La donna inizia a rendersi conto, che forse il suo cuore ha messo una spessa corazza avvolta di rabbia, proprio per non soffrire a ricordare quello che le aveva fatto provare una sublime felicità, insieme a quel sultano che, lei aveva così tanto amato ma che, al tempo stesso, l'aveva così profondamente delusa. Pochi istanti dopo, Raja si abbandona ad altri ricordi, tornando indietro nel tempo, e per la precisione, a quando Raja aveva ballato la prima volta, davanti a Muyassàr.

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