Maschile e femminile verso la capacità di sapersi comprendere

Persia/Iran, elicottero reale

Muyassàr è seduto sul divanetto di pelle nera, collocato nel retro interno all'elicottero su cui sta viaggiando insieme a Butrus, ma il suo crescente nervosismo, diventa sempre più visibile agli occhi del suo fedele consigliere, mentre sorvolano la terra iraniana dirigendosi verso lo stato americano del Nevada.

"Maestà, su, coraggio. Non abbia quella faccia da funerale. Vedrà che questa volta riusciremo a trovarla, ma se continuerà ad avere quella faccia, rischia di farla fuggire ancora una volta, maestà."

Butrus allarga un sorriso cercando di fare una giocosa battuta con lo scopo di far sorridere il sultano, e alleggerire il tormento dell'uomo, ma l'espressione di Muyassàr, invece che alleggerirsi, diventa ancora più adombrata.

"Ehm, maestà, la mia era solo una battuta. Niente più fughe. Vedrà che Raja potrà finalmente capire la meraviglia di avere accanto, un uomo elegante, raffinato e soprattutto, ehm...comprensivo. Come lei. Maestà."

Butrus marca in particolar modo il termine "comprensivo", per cercare di stimolare nel sultano, proprio una virtù che invece in quell'uomo è stata spesso difficile da vedere, soprattutto nei momenti in cui era stato colto da accese emozioni altalenanti tra quelle veicolanti rabbia e gelosia. Il panzuto consigliere dalla folta barba corvina che, incornicia il suo tondeggiante volto, si accarezza il collo un paio di volte, come se con quel gesto volesse mantenersi tranquillo, in caso di veder partire una reazione negativa da parte di Muyassàr, nel sentire quelle parole. Miracolosamente, il sultano resta in silenzio, ma il suo sguardo é rivolto verso il vuoto, come se dentro di lui si stessero muovendo contrastanti emozioni. Dopo diverso tempo trascorso in volo, viaggiando a bordo del lussuoso elicottero, improvvisamente è il telefono personale del sultano che inizia a suonare, portando Muyassàr a rispondere quasi subito.

"Masashi."

Commenta il sultano nel sentire dall'altra parte del telefono, la voce dell'uomo che è stato messo a capo della squadra organizzata per ritrovare Raja. Nel sentir pronunciare da Muyassàr il nome del coreano responsabile dell'operazione, Butrus si rizza maggiormente con la schiena, ansioso di sapere se ci siano notizie finalmente positive, riguardo il ritrovamento della danzatrice.

"L'avete quindi trovata?"

Chiede Muyassàr per ricevere conferma, nel sentire Masashi comunicargli di aver trovato la donna. Il viso del sultano finalmente si illumina di gioia dopo tanto tempo, ma la sua luce si eclissa in un istante, quando Masashi termina la frase di quella comunicazione, riferendogli che Raja è stata fatta salire a bordo del loro elicottero, non da sola ma, in compagnia di un uomo che a quanto pare, la donna ha voluto con sé. L'espressione che ora Butrus vede nel viso del sultano, è qualcosa di simile all'effetto di un cielo completamente ricoperto di nuvole nere, prossime a far esplodere un violento e tuonante temporale.

"Ohi, ohi..."

Mormora Butrus mettendosi già in allerta, conoscendo perfettamente anche le più minime sfumature delle espressioni del viso del sultano.

"Un altro uomo? Che lei ha voluto con sè?"

Le parole pronunciate da Muyassàr a Masashi, fanno venire immediati gelidi brividi dietro la pelosa schiena di Butrus. Per il robusto consigliere di palazzo, tale notizia non sarebbe stata un problema, dato che per Butrus, non ci sarebbe nulla di male se Raja sia in compagnia di un amico di sesso maschile. Conoscendo però il tipo di emozioni e, soprattutto di reazioni che, tale notizia avrebbe potuto far scattare nel sultano, sempre dominato da forme di gelosia nei confronti di Raja, il consigliere sa di "dover per forza" dire qualcosa, per evitare che Muyassàr ricada preda di basse reazioni. Il sultano resta alcuni istanti in silenzio, anche dopo che Masashi gli chiede se avesse dovuto portare ugualmente Raja a palazzo. Prendere questo tipo di decisione, per il sultano avrebbe significato di dover far invertire la rotta di volo per tornare in Iran, dovendo restare chissà quante altre ore di estenuante altra attesa, per poter rivedere la donna cercata per mesi. Oltre a questo, il sultano non avrebbe digerito facilmente il fatto di dover accogliere nel suo palazzo, qualcuno che per Muyassàr sembrerebbe essere diventato un rivale, a causa della sua accecante paura di perdere Raja.

"No. Incontriamoci a metà strada. Sono già in volo per il Nevada e, il mio elicottero a breve avrebbe iniziato a sorvolare l'oceano Atlantico per entrare nel continente americano."

E' la ferma risposta del sultano. Seguono altri istanti di silenzio in cui Muyassàr riflette sulla scelta del luogo in cui avrebbe potuto far atterrare i due elicotteri e, accelerare il suo incontro con la donna.

"Comunica al tuo pilota di dirigersi in Marocco. Ci troveremo all'esterno della moschea di Hassan II, vicino Casablanca."

E' la decisione che pochi istanti dopo, il sultano comunica a Masashi.

"Che non sia toccato nessun centimetro della sua pelle. Mi sono spiegato?"

E' l'imperiosa raccomandazione che Muyassàr rivolge a Masashi. Non appena il sultano chiude la telefonata con il coreano, è il pilota dell'elicottero reale che, chiede indicazioni di rotta a Muyassàr, avendo sentito il cambiamento della destinazione.

"Mi scusi, maestà. Ho sentito correttamente? Devo dirigermi verso il Marocco?"

"Marocco. Alla Moschea di Hassan II, vicino Casablanca."

"Certo maestà. Saremo lì il prima possibile."

Conferma rispettosamente il pilota, seguendo l'ordine del sultano e cambiando immediatamente direzione di volo. Butrus resta in silenzio ancora per qualche attimo, come se prima volesse permettere al sultano, di sbollire autonomamente la rabbia interiore che, sicuramente si sta muovendo dentro di lui.

"Ehm, maestà."

Butrus sorride un po' forzatamente sfregandosi le mani lentamente, cercando di fare il possibile per far alleggerire l'umore del sultano.

"Ha visto che, ehm...tutto sta andando nel verso giusto? O meglio, verso la strada giusta. Raja è stata ritrovata ed è finalmente a bordo di un elicottero dei nostri uomini, così tra qualche ora..."

"A bordo di un elicottero di uomini che, prima di tutto, non sono nostri uomini, ma soprattutto a bordo di un elicottero in cui lei è in compagnia di un uomo! Ed é stata lei ad averlo voluto a bordo! Deve essere l'uomo con cui è stata vista fuggire dal monastero!"

L'interrompe il sultano con irascibile tono.

"Maestà! Su, non ricada nel malumore! Non significa nulla che, ora con lei ci sia un uomo! Potrebbe esserle stato di aiuto per qualcosa e, questo non significa che deve esserci stata chissà quale relazione amorosa tra loro, non crede?"

"Se non fosse fuggita dal mio palazzo, non avrebbe dovuto ricorrere a nessun altro tipo di aiuto, se non il MIO!"

Tuona Muyassàr, non riuscendo minimamente a controllarsi, facendo sobbalzare Butrus dal divanetto nonostante la mole del suo generoso peso.

"Nel nome di Allah, maestà, si calmi. Io sono certo che, dopo aver parlato fra di voi, riuscirete ad appianare, ehm...le vostre...piccole...ehm...divergenze di...ehm...opinioni. Quello che, a mio umile parere, maestà, ritengo sia saggio fare, mi conceda di poterglielo consigliare, visto che sono il suo consigliere di fiducia, sarebbe quello di. ehm...mettere da parte vecchie paure e gelosie, e di parlarvi con sincerità e rispetto, cercando di comprendere le motivazioni delle vostre reciproche reazioni. Sono certo che i sentimenti di Raja per lei, siano sempre stati sinceri ma, credo anche che, sia stata la sua troppa...ehm...gelosia, maestà, ad averla fatta scappare. Non dimentichiamoci che è fuggita anche perché, ehm...maestà, era stato lei a non averla messa al corrente di certi affari economici che, ha dovuto portare avanti nel corso di questi anni."

Butrus cerca di far ragionare Muyassàr in maniera diversa, per aiutarlo ad aprirsi ad una nuova comprensione e apertura mentale, verso il rispetto di un femminile che, avrebbe dovuto essere diversamente compreso. Viceversa, anche Raja, dal punto di vista di Butrus, avrebbe dovuto cercare di aprirsi verso il rispetto di un maschile che, avrebbe dovuto essere diversamente e altrettanto compreso. Dopo l'affettuosa filippica di Butrus, il sultano stringe i pugni, spallandosi sullo schienale del divanetto come se stesse facendo chissà quale durissimo sforzo, per evitare di esplodere in qualche preoccupante reazione negativa. Subito il paziente e giocoso consigliere, recupera la sua borsa da viaggio per andare alla ricerca di qualcosa di aromatico da spruzzare nell'abitacolo dell'elicottero, con l'intenzione di diffondere terapeutiche profumazioni orientali speziate, in grado di aiutare i nervi di Muyassàr a calmarsi, e permettergli di fargli ritrovare il più presto possibile, un sano equilibrio mentale. Dopo diverse ore di volo, l'elicottero di Muyassàr atterra finalmente nei pressi della Moschea di Hassan II, per poter aspettare l'arrivo dell'elicottero che, gli avrebbe riportato la donna che lui considera un pezzo del suo paradiso terrestre o, forse proprio l'intero suo paradiso terrestre, nel quale però lui stesso, a causa di azioni troppo dominate dall'ego, ha inconsciamente condotto all'inferno. Solo l'apertura all'amore, e alla reciproca comprensione delle loro ombre, avrebbe potuto permettere sia a Raja che Muyassàr, a poter illuminare l'inferno in cui sono entrambi caduti, con lo scopo di riuscire a trasformarlo nel più armonioso paradiso terrestre. Tutto sarebbe dipeso se entrambi, sarebbero riusciti a permettere alla forza del vero amore, di fluire liberamente in ogni loro rinnegato aspetto.

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