Sacro potere del Cuore per la riunione al Vero Amore



Marocco, Moschea di Hassan II: sacro piazzale

Dopo aver dato l'ordine di rialzare in volo l'elicottero, Muyassàr piomba in un sofferente sguardo che però si trasforma in durezza, come se una sua parte protettiva, avesse attivato una corazza insensibile da indurlo a non girarsi più verso la zona del piazzale in cui ha dovuto lasciar andare Raja.

"Maestà…"

Butrus prova a richiamare il sultano, cercando in ogni caso di far sentire il suo supporto all'uomo, tentando anche di fargli dire qualcosa, ma il regale Muyassàr resta nel suo inferno interiore, nel quale sta elaborando il "lutto" per aver dovuto lasciar andare il suo Eden, ma anche per elaborare la ferita del suo maschile ferito, causato dal rifiuto del femminile che più il sultano abbia mai amato. L'affezionato consigliere sospira profondamente, nel non vedere minimamente reagire il sultano che, continua invece a restare nel suo mutismo. Butrus si rassegna a lasciarlo alle sue elaborazioni interiori, accettando che questa volta, nemmeno le sue comiche frasi avrebbero potuto aiutare il sultano a riprendersi da un "abbandono" simile. Dopo aver cercato di ritrovare la danzatrice per mesi e aver dovuto lasciarla andare definitivamente, dopo così tanta fatica, per un uomo abituato ad ottenere sempre ciò che vuole e, ad essere servito e riverito in ambienti ricchi e regali, non è assolutamente facile gestire quella separazione. Oltre a questo, l'accettare un simile "finale", per il sultano è ancora più frustrante, dato che aveva perfino cercato di donare a Raja un ambiente così regale e immerso nella ricchezza e abbondanza, pronto a servirla e riverirla sotto ogni aspetto e suo desiderio. Nonostante questo, la donna aveva rifiutato perfino un simile agio e ambiente, in nome della sua libertà e di radicati valori. Mentre il sultano è immerso nei suoi mille pensieri durante la manovra di decollo del veicolo, ad un certo punto Butrus nota che Raja ha iniziato a correre per cercare di raggiungere l'elicottero.

"Per Allah! Maestà! Guardi!"

Esclama Butrus, balzando quasi in piedi dal sedile, rischiando anche di sbattere la testa contro il soffitto del veicolo.

"Butrus… ti ho detto di… "

"Maestà guardi! Raja! Raja sta correndo verso l'elicottero! Deve essere successo qualcosa di molto positivo, maestà! Faccia fermare l'elicottero!"

Muyassàr si gira verso il finestrino osservando la zona del piazzale sottostante, mentre il pilota mantiene la posizione dell'elicottero a mezz'aria, nel sentire Butrus lanciare l'idea di fermare il veicolo.

Il sultano vede Raja correre per cercare di raggiungere l'elicottero e, come se stesse anche gridando qualcosa. A causa del rumore del motore e dell'altezza sulla quale il veicolo si trova, per il sultano è però impossibile poter sentire che Raja sta gridando anche il suo nome. Gli occhi di Muyassàr si illuminano in ogni caso di stupore e speranza, ma poi una sua parte di ego si impadronisce di lui, come se non avesse per niente digerito di essere stato trattato in quel modo. Si attiva anche un aspetto dell'uomo che forse vorrebbe perfino punire in qualche modo Raja, per aver umiliato il sultano in quella maniera.

"Maestà! Faccia fermare l'elicottero! Raja forse ha cambiato idea! Dobbiamo riatterrare e vedere che cosa sta cercando di voler comunicare! Non crede?"

Muyassàr resta in silenzio, facendo allarmare Butrus.

"Maestà, devo far riatterrare l'elicottero?"

Chiede ad un certo punto il pilota che, si trova confuso nella manovra e direzione da dover prendere, dopo aver sentito le riflessioni di Butrus comunicate ad alta voce.

"No."

E' la secca risposta dell'uomo, come se un'ombra si fosse impossessata di lui per alcuni istanti, facendo impallidire Butrus.

"Maestà! Ma che cosa sta dicendo!? E' la sua amata! La donna per la quale si sarebbe gettato quasi tra le fiamme dell'inferno per poterla avere a palazzo! E ora che forse potrebbe esserci la possibilità che lei possa aver deciso di ritornare a palazzo, nonostante il suo fastidio per l'esistenza di certi affari economici, vuole gettare tutto proprio al diavolo, nelle sue fiamme più distruttive??"

"Non amo questi giochetti. Avrebbe dovuto decidere diversamente poco fa, invece che umiliarmi in quel modo. Vuole la sua libertà. Che se la prenda."

Sono le glaciali parole del sultano che, fanno rabbrividire maggiormente il consigliere di palazzo, conoscendo anche un aspetto oscuro del sultano, quando è dominato dalla rabbia.

"Nel nome di Allah, maestà! Non è ora il momento di vederla come un giochetto! Metta da parte il suo orgoglio e riaccolga Raja, anche se può averla deluso e ferito. L'amore fa questo, no? Il Vero Amore fa questo, maestà, e lei la ama davvero, dico bene?"

Butrus cerca di fare leva sulla sensibilità del sultano, appellandosi a quella forma di amore che il consigliere ha associato ad Amore Vero. Il silenzio continua.

"Maestà? Che cosa devo fare? Riatterrare o proseguire per tornare in Iran?"

Richiede il pilota che si trova in una situazione di confusione sempre più grossa.

"Prosegui per l'Iran."

E' l'ennesima lapidaria indicazione del sultano.

"Niente affatto Faruk! Bisogna riatterrare!"

Protesta Butrus, dando per la prima volta un contro ordine del sultano che, si gira verso il consigliere con occhi fiammeggianti di collera.

"Ho dato l'ordine di proseguire per l'Iran e così deve essere eseguito!"

Esclama il sultano mentre il pilota inizia ad eseguire delle manovre alternate tra l'allontanarsi dal piazzale e il riabbassarsi di quota. Il movimento instabile dell'elicottero confonde anche Raja che, ad un certo punto ha fermato la sua corsa, capendo che il sultano non sarebbe ritornato sui suoi passi. Distrutta dal suo dolore interiore, la donna resta ferma in mezzo al piazzale esterno alla moschea, cercando di riprendere il respiro per accettare l'idea che, Muyassàr non sarebbe riatterrato. Rala però è anche consapevole di aver indotto lei l'uomo a lasciarla andare, in nome della libertà, e cerca disperatamente di assumersi la responsabilità della conseguenza delle sue scelte.

"Faruk! Questa volta obbedire a sua maestà, potrebbe significare finire in un altro tipo di inferno a palazzo che, sinceramente non mi andrebbe di sperimentare!"

Insiste Butrus facendo rifermare il volo dell'elicottero.

"Faruk. Ti ordino di proseguire verso l'Iran. Se non obbedisci, considerati licenziato dal servizio a palazzo."

Ribatte ancora il sultano per rimarcare e far ricordare la sua autorità. Il pilota si trova costretto ad obbedire per non perdere un così prestigioso lavoro e, l'elicottero prosegue il suo volo lentamente, allontanandosi dal piazzale e facendo cadere nel più totale sconforto Raja che, si accascia in ginocchio sul pavimento al centro del piazzale della moschea. Butrus la vede dall'alto e sospira addolorato lui stesso nell'assistere a quella scena.

"Le dirò le stesse parole che ho detto a Raja, maestà: l'Amore Vero non è per tutti."

Le parole di Butrus fanno voltare il sultano verso il consigliere.

"Metti in discussione il mio amore per Lei, Butrus?"

"Lo metto in discussione e come, maestà. Siete così accecati dalla rabbia e orgoglio, da non riuscire ad andare oltre le vostre più feroci ombre! Volete restare nelle tenebre? Fate pure. Ma un amore come quello che ho potuto vedere tra di voi, non credo sia facile trovarlo. Avete la possibilità di poterlo vivere e, guardate che cosa state riuscendo a fare. Distruggere tutto a causa delle vostre ombre. Fate pure. L'Eden non è per tutti, giusto? E' più facile vivere nell'Inferno."

Butrus si spalla al sedile agganciandosi la cintura di sicurezza, ma le parole del consigliere toccano nel profondo qualche area sepolta del cuore del sultano, che si gira verso il finestrino guardando verso il basso, osservando Raja inginocchiata nel sempre più lontano centro del piazzale. Nonostante la distanza e l'altezza in cui Muyassàr si trova, riesce però a cogliere il profondo dolore della donna. Nel cuore del sultano si apre una voragine di sofferenza, nel vedere Raja in quello stato, come se il dolore della donna fosse il suo stesso dolore, come riflesso di un potente specchio. La sofferenza é talmente soffocante che, Muyassàr inizia a respirare irregolarmente, tanto da dover portare una mano al centro del cuore.

"Maestà… Si sente bene? Non mi faccia preoccupare ora…"

Gli chiede appoggiandogli una mano sulla spalla. Il sultano continua ad attraversare il più feroce dolore per lunghi istanti, finché quell'energia diventa talmente insopportabile da innescargli una diversa reazione, come se dal suo cuore si stesse attivando qualcosa di mai emerso prima.

"Faruk. Torna indietro."

E' quindi il nuovo ordine del sultano che, fa tirare un sospiro di sollievo a Butrus e, aprendo uno sguardo colmo di speranza.

"E' un ordine confermato, maestà?"

Chiede il confuso pilota.

"Torna indietro. Torna immediatamente indietro."

Il pilota inverte subito la rotta di volo, con manovra lenta e quasi elegante per dirigere l'elicottero verso il piazzale della moschea. Nel vedere il veicolo riapparire in quella zona di cielo sovrastante il piazzale, Raja mantiene lo sguardo verso l'alto con le lacrime agli occhi e, fissando il volo dell'elicottero con una luce di sollievo, ma anche di terrore nel timore che, possa essere solo un'illusione. Resta quindi ancora inginocchiata a terra, come se volesse restare a contatto con la stabilità del suolo, nel caso si possa realmente trattare di un'illusione, vedendo però il veicolo atterrare sul piazzale a diversi metri più distante da lei. Lo sguardo del coreano Masashi si incattivisce diventando ancora più minaccioso, non appena capisce che il sultano deve aver cambiato idea dopo aver visto la corsa della donna. Questo ha infatti allarmato il coreano che, infila una mano verso una tasca dei suoi pantaloni alla ricerca di qualcosa. Raja resta con le mani sul pavimento, mani che ancora le tremano per il dolore affrontato, come se avesse cercato sostegno dalla terra per non perire dalle dilanianti emozioni. Nel vedere il portello dell'elicottero aprirsi e veder scendere la sagoma di Muyassàr, il cuore di Raja balza di gioia ma, allo stesso tempo di angoscia, al pensiero che lui possa essere tornato indietro, solo per essersi dispiaciuto di averla vista cadere a terra, non mettendo nemmeno come possibilità che, lui possa averla perdonata per averlo umiliato, conoscendo un aspetto di "ego maschile" del sultano, incapace di andare oltre certi orgogli.

"Muyassàr…"

Sussurra lei cercando di rialzarsi, anche per non farsi vedere in una posizione e stato da "vittima", ma le sue gambe le tremano dall'angoscia di aver rovinato tutto con lui in nome di un tipo di libertà che le stava in realtà facendo provare la più limitante delle prigioni, per aver deciso di vivere senza di lui. Raja lo vede avanzare verso di lei lentamente, per poi vederlo fermarsi. L'uomo infatti sta aspettando di capire la vera motivazione che ha indotto Raja a correre per cercare di fermarlo. D'altro canto, la donna inizia a temere che lui stia tornando da lei, solo per punirla, rischiando quindi di frantumare la sua speranza di poter tentare di ricostruire qualcosa con l'uomo. Questa volta però, Raja va oltre, e nonostante il rischio di ricevere un'altra umiliazione da parte di un aspetto vendicativo del sultano, inizia a camminare sempre più velocemente verso di lui, anche se le gambe le stanno tremando. Muyassàr la vede piangere a distanza, come se lo sguardo di lei gli stesse trasmettendo la paura di perderlo. Questo sblocca qualcosa di nuovo nell'uomo che, lascia andare un suo aspetto ombroso di orgoglio e di possibile vendetta, per aumentare anche lui il passo verso di lei. Si corrono incontro come se fossero stati lontani per interminabili epoche, unendosi in un reciproco abbraccio come se fosse un tutt'uno. Un abbraccio di tale calore, che sembra avere il potere di annullare tutte le forme di ego che, fino a quel momento avevano comandato e oscurato le più autentiche e vibranti emozioni dei due.

"Mio diamante…"

Le sussurra avvolgendola in un celestiale abbraccio, facendo scoppiare in un liberatorio pianto la donna che, dalla troppo forte emozione, sente le gambe cederle rischiando di farla cadere. L'uomo però la sorregge impedendo che lei cada e, la stringe ancora di più tra le braccia e sul suo torace, per farla sentire ancora più al sicuro e protetta.

"Sono qui… Sono qui, mia Dea…"

Le sussurra senza smettere di abbracciarla in un abbraccio che sembra durare all'infinito. Quando lui la scosta dal suo corpo per guardarla negli occhi, due dita di una mano vanno ad accarezzarle le lacrime che, scivolano lungo i suoi zigomi, come se con quel gesto volesse lavare via, tutta la sofferenza che lui ha contribuito a darle a causa di suoi scomodi aspetti egoici.

"Perdonami mio fiore. Perdonami per tutto quello che in questa vita e in altre vite posso averti causato."

Lo sguardo di Raja si riempie di profonda commozione, sentendo una forza di tale potere che, sembra volerla liberare davvero da epoche di sofferenza, vissute lontano da quel tipo di Eden. Le prende poi il viso tra le mani, mentre i loro sguardi si fondono di un tale potere, da sembrare come se si stessero infiammando e ardendo di un amore capace di trasformare ogni tipo di sofferenza per entrambi. Le loro labbra si uniscono in un simile ed infuocato bacio che, sembra far ardere i loro corpi come se si stessero trovando parallelamente in infinite altre dimensioni, sprigionando una forza talmente potente da sembrar far illuminare l'intero cosmo. Il bacio è talmente ardente e lungo, che Butrus sceso dall'elicottero, sorride come mai aveva sorriso alzando le mani verso il cielo, come se stesse festeggiando anche lui qualcosa di così tanto atteso e al tempo stesso come se, si fosse appena compiuto il più grande dei miracoli. Zuri assiste alla scena con occhi neutri, ma anche come se qualcosa dentro di lui si fosse rammaricato nel vedere Raja tra le braccia di un uomo. Qualcosa però improvvisamente attira l'attenzione del giovane, nel vedere la mano del coreano Masashi sfilare fuori da una tasca qualcosa che fa impallidire all'istante Zuri. Il ragazzo vede Masashi alzare a rallentatore il braccio che impugna un'arma da fuoco e, lo vede lentamente indirizzarla verso la direzione in cui si trovano Muyassàr e Raja. Incredulo, angosciato e, non sapendo nemmeno se il coreano abbia in mente di sparare verso Raja o verso Muyassàr, il ragazzo reagisce immediatamente per impedire che qualcosa di drammatico possa accadere mentre Raja e Muyassàr si stanno riunendo ad un nuovo livello di vita.

"Ehi!! Fermo!"

Grida con tutta la voce che Zuri ha in corpo, iniziando a correre verso il coreano. Il suo grido fa staccare Raja e Muyassàr dal bacio e, il sultano si accorge immediatamente del coreano che sta puntando un'arma verso di loro. Incredulo ed esterrefatto, Muyassàr non ci pensa più di un secondo per spostare Raja dalla traiettoria e, fare lui da scudo con il suo corpo, capendo l'intenzione del coreano, anche se Zuri sta correndo verso Masashi per impedirgli di sparare. E' frazione di nanosecondi prima di sentire in ogni caso uno sparo, nonostante Zuri sia riuscito a spingere all'indietro il coreano facendolo cadere a terra. Il proiettile corre verso una direzione, sotto gli occhi angosciati di Raja e di Butrus che non riesce a credere ai suoi occhi, diventando più bianco di un lenzuolo.

"Maestà!!!"

Il grido di Butrus echeggia nell'aria restando in apnea per tutto il tempo in cui cerca di capire se il proiettile abbia colpito qualcuno e soprattutto chi. 

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia