Attraversamento del Maschile Protettore



Marocco, Moschea di Hassan II: sacro piazzale

Il corpo di Raja viene spostato con una presa protettiva delle mani di Muyassàr, portando il sultano a farle da scudo con il proprio corpo, dopo che, il rumore dello sparo, ha echeggiato nel piazzale della moschea di Hassan II. Raja non è riuscita a comprendere che cosa sia esattamente successo, poiché da quando Zuri ha gridato per cercare di fermare Masashi dall'intento di sparare, tutto è avvenuto rapidamente, portando anche Muyassàr ad agire immediatamente, avendo visto il coreano puntare un'arma verso la direzione in cui si trova assieme a Raja. Dopo averle fatto da scudo, il sultano si trova con il viso posizionato frontalmente rispetto a quello di Raja e, l'uomo dà le spalle alla zona dalla quale il coreano ha sparato. Dalla sua nuova posizione, la donna può invece vedere il coreano che é finito sul pavimento, grazie all'intervento di Zuri che è riuscito a fargli cadere l'arma a terra. E' solo in quel momento che Raja realizza il dramma che sarebbe potuto accadere, se Zuri non fosse intervenuto e, questo terrorizza maggiormente la donna che immediatamente alza lo sguardo verso Muyassàr.

"Stai bene, mio fiore?"

Le sussurra lui con un tono di voce strano e con uno sguardo intenso che sembra però anche occultare qualcosa. In quello sguardo però, traspare anche l'inquietudine dell'uomo nel non sapere se Raja stia bene.

"Si… io sto bene."

Lo rassicura vedendo gli occhi di Muyassàr sollevati.

"Non capisco! Quel pazzo ha sparato verso di noi?"

Chiede sconvolta per poi vedere il pilota dell'elicottero del sultano, uscire dal veicolo e correre verso il coreano per aiutare Zuri ad impedire che Masashi riutilizzi l'arma ancora una volta. Butrus invece si precipita verso Muyassàr e Raja.

"Maestà! Nel nome di Allah, sta bene? State bene?"

Chiede gridando, speranzoso di ricevere conferma della loro perfetta salute, vedendo entrambi in piedi.

"Si, stiamo bene, probabilmente grazie a Zuri. Ha salvato la vita a qualcuno di noi due o forse ad entrambi, ma non capisco per quale motivo quel pazzo abbia fatto fuoco!"

Gli risponde un'incredula Raja vedendo Butrus tirar fuori un fazzoletto da una tasca per asciugarsi il sudore dalla fronte, dovuto all'improvviso e repentino stato di ansia innescatosi nell'aver visto Masashi sparare verso il sultano.

"Non so che cosa sia passato per la testa a quel miserabile, ma gli aspetta un duro interrogatorio oltre che a finire dietro le sbarre! Maestà! Gliel'ho sempre detto che non deve allontanarsi o viaggiare senza la sua personale guardia del corpo, anche se per apparenti innocui e brevi viaggi! Alif avrebbe dovuto partire con noi! Per Allah, lei maestà, a volte è davvero più testardo di un somaro! Mi ha fatto sudare più di quanto io già non abbia sudato per…"

Butrus si ferma di parlare nel vedere Muyassàr muto e con un'espressione che inizia a preoccuparlo.

"Maestà? Si sente bene? E' pallido come un cencio di…"

Butrus non finisce la frase che sente il sultano rivolgersi verso Raja.

"Tornerai a palazzo con me, mio diamante?"

Le chiede il sultano come se fosse quella la cosa più importante da sapere. Lo sguardo di Raja si riempie di una nuova emozione, dopo aver rischiato di perdere quell'uomo perfino con la vita, anche se le parole per accettare o confermare il suo ritorno a palazzo, hanno ancora difficoltà ad uscire dalle sue labbra, per il terrore di tornare in un edificio visitato da abituali individui pericolosi, come quello che ha appena cercato di sparare verso di loro.

"E' per… questo che hai cercato di… fermare il mio elicottero?"

Le chiede il sultano con un timbro di voce ancora più strano, come se stesse anche facendo fatica a parlare. Raja lo guarda con occhi interrogativi.

"Non sopportavo l'idea di averti perso in nome di una libertà che non mi avrebbe fatto sentire per niente libera per come avevo immaginato."

Muyassàr sorride, come se qualcosa lo avesse liberato da un macigno sul cuore, portato da chissà quanto tempo.

"Quindi… tornerai a palazzo con noi? Anche solo per capire se…"

"Vorrei tornare a palazzo per cercare di capire quello che ora ho bisogno di comprendere diversamente, smettendo di fuggire da te. Al momento non credo di poter fare di più, ma… "

"Per me è già un regalo maestoso quello di poterti rivedere a palazzo."

L'interrompe lui con voce morbida e uno sguardo sognante, anche se sembra essere teso per qualcosa. Nel frattempo, Zuri ha aiutato il pilota di Muyassàr a disarmare il coreano e a tenere sotto minaccia, sia Masashi che il pilota del criminale, in attesa di ricevere disposizioni dal sultano.

"Tutto è bene quel finisce bene! Vado a dare una mano a Faruk e il ragazzo! Nel frattempo maestà, salga a bordo e si metta comodo. Non ha una bella cera. E' sicuro di star bene?"

Gli richiede Butrus iniziando a preoccuparsi.

"Sto bene. Avvisate le autorità locali. Io e… Raja… Aspetteremo a bordo."

"Ricevuto maestà! Ci penso io a chiamare le autorità locali."

Butrus si avvia verso la zona dell'elicottero del coreano, mentre Raja guarda Muyassàr con occhi ancora emozionati per il turbine di sensazioni che il sultano le ha rifatto provare in quel nuovo tipo di riunione, anche se la donna non sa che sviluppi avrebbe potuto avere nel rimettere piede a palazzo. Qualcosa però allerta Raja, nel vedere Muyassàr respirare con maggior difficoltà.

"Mi dispiace non aver dato ascolto alle tue… parole…"

Le dice lui tra un respiro affaticato e l'altro.

"Che cosa stai dicendo? A quali parole ti riferisci?"

L'uomo non aggiunge la spiegazione più dettagliata perché le sue gambe si piegano facendo scivolare verso il basso il sultano con lentezza ma anche eleganza sulle ginocchia.

"Che succede! Muyassàr!"

Esclama lei chinandosi davanti a lui e cercando di sostenerlo con le mani, vedendo che l'uomo non riesce più a stare né in piedi né in equilibrio. Lo sguardo della donna si pietrifica nel vedere una parte del bianco tessuto della casacca dell'uomo, aver assunto un colore rosso, proprio all'altezza di un fianco.

"Oh mio Dio… Tu sei ferito! Quel vile ti ha colpito!"

Lui la guarda intensamente negli occhi restando inginocchiato davanti a lei e portando una mano sulla macchia di sangue che si è espansa sul tessuto della casacca all'altezza del fianco.

"A confronto dell'Inferno che ho vissuto lontano da te, questo non è nulla, mio diamante ancestrale…"

Gli occhi di Raja si riempiono di lacrime, soprattutto nel vedere gli occhi del sultano socchiudersi lentamente. La donna cerca di sostenerlo, ma l'uomo scivola ancora di più in avanti, finendo con il viso sul grembo della donna e tra le braccia di lei.

"Oh no! No! Aiutatemi! Butrus!!"

Grida disperata vedendo il consigliere di palazzo, tornare indietro di corsa.

"Per Allah! Maestà! Lo sapevo che c'era qualcosa che non andava!"

Esclama chinandosi anche lui per verificare le condizioni vitali del sultano, sollevandogli anche il tessuto della giacca per vedere una profonda ferita che sanguina lungo un fianco.

"Resista maestà! Ora la portiamo al più vicino ospedale e…"

Sta per dire Butrus, ma nel ricordarsi che il pilota Faruk si sta occupando di Masashi e del suo pilota, capisce che la repentina tempistica sarebbe stata enormemente compromessa.

"Resista maestà. Ovunque la porteremo."

Butrus si adopera per trascinare il sultano con cautela, ma al tempo stesso con rapidità, verso l'elicottero.

"Lasciate perdere quei criminali! E' più importante la sua vita!"

Grida Raja rialzandosi dal pavimento del piazzale e salendo a bordo dell'elicottero per aiutare Butrus a stendere il sultano sul divanetto collocato nel retro del veicolo, per poi vedere il consigliere scendere di corsa, facendo in modo che, sia Faruk che Zuri possano raggiungere l'elicottero senza rischiare di ricevere colpi alle spalle, per azioni derivanti dai due criminali orientali. Mentre attende che Faruk si rimetta alla guida dell'elicottero, Raja si siede sul bordo del divanetto per prendere tra le mani il viso di Muyassàr che, la guarda con occhi quasi assenti ma, al tempo stesso profondi, focalizzati solo sulla femminile sagoma di lei.

"Non puoi essere tu ora a lasciarmi, hai capito? Non puoi!"

Gli dice mentre lo vede tendere una mano verso una di lei, stringendogliela caldamente per poi condurla con stanchezza verso le proprie labbra, nel tentativo di baciare la mano della donna anche in quei critici momenti.

"Baciare l'Eden è come respirare l'infinito dell'eternità. Se era il prezzo da pagare per avere il privilegio di poter tornare a te, mia Dea… ne è valsa la…"

"Smettila! Non c'era nessun prezzo da pagare! La vita non è un giro di soldi, e soprattutto non questo prezzo! Non con la tua vita e nemmeno per salvare me!"

L'interrompe lei zittendolo con un fiammeggiante ma amorevole sguardo.

"Un vero Re, protegge la sua Regina anche a costo della vita."

Le sussurra baciandole la mano con un movimento delle labbra lento e socchiudendo gli occhi.

"Resta con me… Resta con me, mio Re!"

Esclama Raja scoppiando in lacrime come mai aveva fatto e, vedendo lo sguardo del sultano chiudersi mantenendo la mano di Raja sulle sue labbra. La donna sente però la mano dell'uomo abbandonarsi, come se qualcosa stesse spegnendo il suo movimento. Raja guarda Muyassàr restando quasi in apnea, attraversando il più lancinante dei dolori, come se stesse attraversando la morte nel solo guardare il sultano non rispondere più a nessuno stimolo, né a riaprire gli occhi. Si china su di lui per accarezzargli la corvina e sensuale barba con entrambe le mani in ripetuti movimenti carezzevoli, come se volesse rianimarlo in quel modo.

"Torna da me! Per favore torna da me!"

Gli grida baciandolo ripetutamente sulle labbra e sulle mani, in preda al più disperato dolore e gridando il suo nome scoppiando a piangere, posando un lato del suo viso sul torace di lui e, cercando di sentire il battito del suo cuore. In quel momento, Butrus, Faruk e Zuri salgono a bordo dell'elicottero, ma è Butrus a sentirsi gelare il sangue nel vedere la scena che si sta menifestando a bordo.

"Oh no maestà. Non può farci questo! Mi ha sentito?! Guardi che questa volta scateno io l'Apocalisse se non mi obbedisce! E poi dovrà assorbirsi tutte le prediche che le farò quando riaprirà quegli occhi! Mi ha sentito?! Faruk! Dirigiti immediatamente all'Oasi del Giglio a Casablanca! Rapido come mai sei stato!"

Dopo una manciata di istanti, l'elicottero reale si alza in volo per dirigersi verso una proprietà reale di Casablanca che, Butrus chiaramente conosce e che, avrebbe potuto permettere più facilmente di salvare il sultano. Durante tutto il volo, Raja non smette di stringere una delle mani di Muyassàr, mentre Butrus si adopera per cercare di rallentare l'emorragia con l'aiuto di un kit medico di bordo. Durante l'intero volo, gli occhi del sultano restano completamente chiusi, facendo attraversare a Raja il dolore più forte, con sensi di colpa che tornano a devastarla dentro. La donna infatti si sta chiedendo se non sia stato anche a causa del suo ferreo orgoglio e risentimento, che si siano trovati in quel luogo di difficile riunione con la presenza di un criminale al servizio dello stesso sultano. Una parte di Raja infatti si sta chiedendo se tutto quello sarebbe accaduto, se lei non fosse mai fuggita dal palazzo per non essere stata capace di comprendere diversamente, le motivazioni per le quali Muyassàr aveva permesso certi affari economici riguardanti il palazzo reale. Che cosa sarebbe successo e che cosa avrebbe provato la danzatrice, se il sultano non fosse riuscito a guarire da quella ferita che aveva scelto di prendersi, pur di proteggere la sua Dea/Regina, nonostante l'Inferno che lei aveva contribuito a creargli nell'animo?

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