Rifugio verso la libertà

Nevada, Monastero

Mentre Raja si allontana dal monastero, venendo aiutata a camminare, sostenuta delle braccia di Zuri, percorrendo furtivamente insieme, la dissestata e isolata strada, grazie anche alla complicità del buio della notte, l'abate Leandro si é già accorto dell'assenza di Raja, dopo aver fatto ingresso nella stanza della falsa monaca, ancora prima dello scadere del tempo, che l'uomo ha concesso alla donna per fare la sua difficile scelta. L'abate sembra quasi essere eccitato, all'idea che Raja avrebbe dovuto decidere tra, lo scegliere se cedere al suo subdolo ricatto, o se essere consegnata all'arabo che avrebbe riportato la donna, al cospetto del sultano persiano Muyassàr Nadìr. Allarmato e preoccupato per l'inaspettata sparizione di Raja, avendo dato per scontato che, la donna avrebbe ceduto al suo squallido ricatto, l'abate ha deciso di allertare anche la badessa Miranda per la scomparsa di Raja, in modo da farsi aiutare più facilmente nella ricerca della donna, setacciando ogni più piccola area del monastero. Dopo aver effettuato delle lunghe e anche piuttosto stancanti ricerche, le due autorevoli figure religiose, constatano però che, non solo é Raja ad essere sparita dal monastero, ma anche Zuri.

"Leandro! E' sparito anche lo straniero! Non é più nella sua camera! Ho chiesto anche a tutte le monache, ma non sembra esserci alcuna traccia di nessuno dei due! Quella sciagurata! Dove mai potrebbe essere finita? E con quello straniero! Sento che é insieme a lui! Misericordia, é inaudito ed inaccettabile, un simile comportamento! Ha davvero superato il limite!"

Esclama la badessa, inorridendosi alla sola idea che Raja possa essere fuggita dal monastero, insieme ad un uomo, e per giunta conosciuto da pochissimo tempo.

"Calma e sangue freddo, Miranda."

Leandro posa le mani sulle spalle della badessa.

"Le vie del Signore sono infinite, giusto? Vedrai che ritroveremo Raja. E quando accadrà, non avremo più problemi o eventuali sensi di colpa nei suoi confronti, riguardo le sue disubbidienze, perché mi occuperò personalmente io di trasferirla in un'altra struttura."

"Ma dove può essere andata? Dove, in quelle condizioni, senza nemmeno un'adeguata giacca! Ha lasciato ogni cosa nell'armadio!"

"Non dev'essere andata molto lontano. Deve essere per forza qui intorno, non ci sono veicoli che potrebbe aver preso per lasciare questa zona, e sicuramente nessuno dei due ha un solo soldo con sé. Non andranno molto lontano, e probabilmente saranno loro stessi a capire di dover tornare indietro. Riusciremo a trovarla, é solo questione di tempo."

Leandro rassicura la badessa, confidando anche nel fatto che l'indomani, avrebbe potuto essere aiutato nelle ricerche, proprio dall'arabo che, poco tempo prima aveva suonato al monastero lasciandogli la foto di Raja, scoprendo che, la ribelle donna sembrerebbe "appartenere" ad un potente e giovanile sultano persiano che, da tempo é alla disperata ricerca della fuggitiva Raja. Nel frattempo la donna in questione, sta camminando molto a rilento, nonostante arda ora in lei, il forte desiderio di allontanarsi il più velocemente possibile, da quel luogo che le ha fatto fare un'esperienza di vita così limitante e mortificante, nel nome di chissà quale illusoria protezione, dopo essere fuggita da un ambiente completamente opposto, pieno di sfarzo, lusso, ricchezza, e di tutto ciò che le aveva fatto conoscere le più alte melodie della gioia e del piacere più intenso, nel corpo, mente e soprattutto nello Spirito.

"Coraggio Raja. Vedrai che troveremo un posto in cui poter chiedere aiuto."

Cerca di rassicurarla Zuri, mentre aiuta la donna a farla camminare lungo la dissestata stradina che li sta facendo allontanare di molto dal monastero. Raja però continua a camminare a rilento, girandosi in continuazione verso la strada lasciata alle loro spalle, per assicurarsi che non siano stati inseguiti. Troppe volte infatti, nel suo recente passato, aveva vissuto una simile esperienza di fuga, anche se per fuggire da un luogo completamente diverso, ma ogni volta che la donna aveva cercato di fuggire, era sempre stata ritrovata e riportata da un uomo che fin dal primo incontro con lei, l'aveva ritenuta e riconosciuta, come il suo più prezioso gioiello. Raja però, non riesce ancora a comprendere, come sia stato possibile che, un uomo che l'aveva così tanto paragonata ad un preziosissimo gioiello, sia arrivato a segregarla all'interno del suo palazzo reale, per impedirle di farla allontanare da lui, dopo che la donna aveva scoperto qualcosa sul conto di quel sultano che, Raja non avrebbe mai potuto accettare e approvare, rifiutandosi anche solo di provare a capire, le nascoste motivazioni che potevano aver spinto quel sultano, ad aver preso determinate scelte di vita e contestabili comportamenti. Ad un certo punto del loro tragitto, il forte rumore di qualcosa che sbatte, echeggiando in lontananza alle loro spalle, mette Raja in maggior allerta.

"E' lui! Verrà qui!"

Esclama la donna, non riuscendo a trattenere la sua agitazione, e tirando Zuri per un braccio, in modo da sollecitarlo a correre il più velocemente possibile.

"Non ci vedrà, né ci raggiungerà! Stai tranquilla, Raja, non lo permetterò. Fidati di me."

Zuri cerca di rassicurarla prendendo Raja per mano, e aiutandola a procedere più velocemente. I due camminano a lungo, fino a quando Zuri intravede le accese luci di una casa che, sembra essere l'unica possibilità per poter aiutare Raja a far perdere le sue tracce, almeno per quella notte.

" Lì! Proviamo a bussare a quella casa."

Le propone subito Zuri che, senza pensarci oltre, raggiunge velocemente l'abitazione, bussando ad una moderna ed elegante porta di ingresso, come se quella porta, stesse rappresentando la metafora di un invito, racchiudente la missione di guidare Raja, per farla rientrare in eleganti e confortevoli luoghi, e anche per indicarle di smettere, a rifugiarsi in ambienti completamente opposti. Pochi istanti dopo, é una donna di mezza età ad aprire la porta.

"Ci scusi per l'ora signora, ma avremmo bisogno di aiuto. Non abbiamo né un telefono, né una moneta per poter chiamare un taxi, e siamo inseguiti da un uomo di cattive intenzioni. Può darci una mano per rifugiarci qui, o per aiutarci a chiamare qualcuno che possa farci lasciare questa zona?"

Sono le gentili e garbate parole che Zuri rivolge alla donna che, ferma sulla soglia della porta, si sofferma qualche istante a guardare i due estranei, con occhi che, trasmettono una comprensibile e umana diffidenza. Nel vedere però l'abito da monaca che Raja indossa, la signora sembra tranquillizzarsi abbastanza velocemente, credendo alla sincerità di quella spiegazione.

"La prego..."

E' ora Raja a sollecitare la signora, con supplichevoli e speranzosi occhi. Dopo qualche altro istante di esitazione, la proprietaria della casa, fa un passo indietro per permettere ai due fuggitivi di entrare. Quando la donna richiude la porta alle loro spalle, subito Raja si sente sollevata, e i suoi occhi immediatamente gioiscono nel poter finalmente vedere, un luogo completamente diverso dal monastero, e con delle luci calde e accoglienti.

"Grazie. Grazie di cuore, signora."

Sussurra Raja alla gentile donna, osservandola nel suo solido aspetto robusto, e nei suoi corti e castani capelli, che permettono a Raja e Zuri, di vedere facilmente il limpido e rassicurante viso della generosa signora.

"Non so chi siate, ma vedendo le vostre facce, credo abbiate bisogno, non solo di lasciare questa zona, ma anche di bere qualcosa di caldo. Prego, accomodatevi pure. Vi faccio strada."

E' la gentilissima risposta della donna che, dopo aver preparato due fumanti tazze, contenenti una calda e ristoratrice bevanda, decide di offrire ospitalità ai due estranei, mettendo a disposizione di Raja e Zuri, perfino due camere da letto separate, per permettere ai due sconosciuti, di trascorrere almeno quella notte, in un luogo sicuro e confortevole. Nel ricevere un così inaspettato e prezioso aiuto, Raja alza il suo sguardo pieno di gratitudine verso la donna.

"Le devo tantissimo. Grazie per essersi fidata di noi, e per la sua ospitalità. Non immagina quanto le sia grata."

"Non so chi siate, e nemmeno riesco a immaginare come una monaca possa essere finita col dover fuggire da qualcuno, ma i vostri occhi hanno parlato per voi. Non vi chiederò nulla. Sentitevi liberi di utilizzare il bagno infondo al corridoio e di riposare bene. Domani mattina vedrò di darvi anche qualche nuovo vestito, fra quelli che in questa casa non vengono ormai più usati da tempo."

Sono le ulteriori e sorprendenti parole della donna.

"Grazie di cuore, signora! Davvero!"

Raja ringrazia la donna prendendole di slancio le mani tra le sue.

"Chiamami Myriam. Quel signora mi fa sentire troppo vecchia."

Le risponde la donna con un amabile sorriso, portando Raja ad un'espressione di gratitudine ancora più grande, per poi regalare un altrettanto sguardo pieno di ringraziamento anche a Zuri che, sorride alzando una mano per salutare Raja, prima di vederla sparire all'interno della camera che, le è stata indicata in cui poter trascorrere quella difficile ma liberatoria notte.

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