Ricerche al monastero

Nevada, Monastero

Uno degli uomini capitanati dal coreano Masashi Kimura, al servizio del giapponese Cheng Yang, e quindi di Muyassàr, raggiunge nuovamente il monastero al quale la sera prima, il gruppo inviato per cercare Raja, aveva conferito con l'abate Leandro. Questa volta però, é la badessa Miranda ad andare ad aprire il cancello del monastero, trovandosi davanti un uomo con un lungo copricapo bianco, tipico delle usanze arabe.

"E' dentro il monaco con cui ho conferito ieri sera?"

Le chiede l'uomo senza usare nessun tono di gentilezza, né alcun saluto. La badessa mantiene il cancello socchiuso, avvertendo una sensazione di pericolo avendo davanti quell'uomo.

"Si, certo. Se vuole attendere, vado a chia...."

L'uomo non attende nemmeno che la badessa finisca la frase che, con un mezzo e deciso calcio, spinge il cancello per entrare a forza nel cortile, facendo anche rischiare di far cadere la badessa all'indietro.

"Evitiamo queste inutili perdite di tempo di gentilezza, e portami subito dal monaco!"

La badessa chiude rapidamente il cancello, correndo dietro l'uomo che si sta dirigendo verso la porta di ingresso per accedere all'interno del monastero.

"Aspetti, la prego! Le sorelle finiranno con lo spaventarsi, se entra in questa maniera così..."

"In questa maniera così, come?!"

L'arabo si rivolge verbalmente arrabbiato con la badessa, che subito si ferma indietreggiando di qualche passo. L'abate Leandro arriva proprio in quel momento, attirato dalle voci della badessa e dell'arabo, capendo subito il motivo della visita, collegata alla sparizione di Raja.

"Miranda me ne occupo io."

La badessa annuisce allontanandosi verso il monastero, restando sulla soglia dell'ingresso, mentre Leandro si avvicina all'arabo.

"Immagino che siate nuovamente qui, per trovare la donna che credevo fosse una monaca."

"Voi persone di clausura, rispecchiate a pieno la chiusura mentale, visiva e intuitiva in ogni senso."

L'offende l'arabo andando dritto al punto.

"La monaca in questione non é una monaca. Il suo nome é Raja. Questo almeno me lo conferma?"

"Si, certo."

E' la conferma di Leandro.

"Bene. So che é stata ospite in una casa un po' più distante da qui, fino a questa mattina. Poi é fuggita con un uomo che non abitava in quella casa. Avete idea di chi potesse essere quell'uomo?"

"Credo di sapere chi potrebbe essere quell'uomo. Ieri sera abbiamo accolto un uomo che, Raja aveva trovato nel cimitero vicino, e che era in condizioni deperite. Gli abbiamo dato ristoro. Questa mattina sono scomparsi tutti e due. Credo sia scontato che possa essere fuggita proprio con quell'uomo."

L'arabo annuisce.

"Voglio la descrizione accurata di quell'uomo e il suo nome."

"Si chiama Zuri, ma non so altro di lui. Ha capelli neri lisci, ed é abbastanza alto."

L'arabo resta ancora con l'abate per cercare di sapere qualche altra notizia utile, facendosi accompagnare perfino nella stanza in cui era stato ospitato Zuri, per tentare di trovare qualche eventuale altro indizio. Poco tempo dopo, l'arabo lascia il monastero, e la badessa si avvicina all'abate, guardandolo con totale disapprovazione.

"Perché hai rivelato quelle informazioni a quell'uomo?! Quell'individuo accompagnato da quelle persone che l'aspettavano in macchina, é pericoloso! Potrebbero trovare Raja e fare del male sia a lei, che Zuri! Per quanto lei fosse stata scandalosa, con le sue eretiche affermazioni e i comportamenti contro l'ordine, non merita di essere inseguita da persone simili!"

"Se si trova ricercata da quelle persone, evidentemente ha combinato qualcosa per cui é giusto che ci sia una conseguenza."

"Lascia alla provvidenza le punizioni per una simile cosa! Noi insegniamo altro! Che cosa ti succede, Leandro? Non é da te agire così!"

Leandro mantiene un'espressione rigida e sostenuta nel ricevere il rimprovero della badessa.

"Perché ce l'hai con Raja?"

Gli chiede quindi sospettosa.

"E' una sprovveduta, e merita di essere punita. Quelle persone sono state mandate dalla provvidenza, ed é giusto aiutare la provvidenza."

L'abate si volta per allontanarsi.

"Ma che cosa stai dicendo! Fermati, e guardami!"

La badessa ferma Leandro per un braccio, costringendo l'abate a guardarla negli occhi.

"Voglio sapere perché ce l'hai con Raja, e lo voglio sapere ora!"

"Sto semplicemente facendo il mio dovere per collaborare con la provvidenza."

" In questo modo? Non è da te Leandro, te lo ribadisco!"

"Non ubbidiva. Ha continuato a disobbedire, ed é giusto che ora rimedi alle sue mancanze."

"Di quali mancanze stai parlando?"

"Era stata punita. Ha disobbedito anche alla punizione, ed é fuggita. Non potevo tacere."

Miranda legge negli occhi di Leandro qualcosa che non le piace, e che sembra lasciar trapelare  dallo sguardo dell'abate, un tipo di risentimento che, la badessa teme quasi ad ammettere di iniziare a vedere.

"Per quale motivo l'avevi punita?"

Gli chiede indagatoria.

"Stava oltrepassando il limite anche con me. L'ho coperta fino ad un certo punto, ma date le circostanze, é giusto che ora rimedi a tutta la disobbedienza e i peccati commessi."

"Che cosa intendi? Quale limite ha oltrepassato con te?"

"Raja non era una monaca, ma questo nessuno di noi lo sapeva, fino a poco fa. Quando ha cercato di oltrepassare il limite, ho tentato di fermarla, ma anche di coprirla per le sue peccaminose azioni."

Miranda unisce i palmi delle mani fra di loro, portandoli verso la bocca con sguardo inquieto.

"Che cosa...che cosa stai cercando di dire?"

"Raja é una prostituta che si é fatta passare per monaca."

"Non é possibile. Mi stai dicendo che...ha provato a..."

"Ha provato a provocare me, come uomo."

La subdola menzogna di Leandro, viene sentita da Helena, una delle monache che aveva legato maggiormente con Raja, e che aveva cercato di evitare di farla mettere in ulteriori guai proprio con l'abate. Helena resta agghiacciata nel sentire l'accusa menzognera di Leandro, e resta dietro la porta di ingresso continuando ad ascoltare i due che parlano di quella falsa verità, lanciata dall'abate e che, sembra avere tutte le intenzioni di far scontare a Raja la sua fuga, per motivazioni diverse da quelle spiegate alla badessa.

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