Recupero del Femminile attraverso l'energia del Giglio



Marocco, Casablanca: Oasi del Giglio

Raja guarda con occhi apprensivi il viso di Muyassàr che, per tutto il volo in elicottero non ha più riaperto gli occhi, nonostante Butrus abbia cercato di fermare l'emorragia sul fianco del sultano.

"Stiamo per atterrare... Resista maestà."

Sono le parole di Butrus che inducono la donna a spostare lo sguardo verso il finestrino, riuscendo a vedere l'elicottero che sta attraversando un altro tratto di oceano per atterrare nell'ampio e fiorito giardino di un'esotica proprietà. Seppur la modesta e bianca costruzione circolare, abbellita da bianche colonne e un tetto a cupola, non sia maestosa come il palazzo reale iraniano, il luogo che viene abbracciato dagli occhi di Raja, sembra emanare un calore e una regalità perfino superiore rispetto alla principale e sfarzosa reggia del sultano.

"Non capisco. Questo posto è stupendo, ma… non è un ospedale."

Commenta Raja vedendo Butrus restare in silenzio.

"Butrus!"

Raja cerca inutilmente di ottenere risposte dal barbuto uomo che apre il portello del veicolo non appena l'elicottero termina la manovra di atterraggio. Nel frattempo, Zuri è rimasto silente per tutto il viaggio, sia perché non si sta ancora capacitando di quanto sia accaduto, sia perché ha visto Raja decisamente legata al sultano, nonostante i suoi irrisolti conflitti con lui.

"Vado immediatamente a chiamare aiuto. Resista maestà!"

Butrus scende dall'elicottero rischiando, nella fretta, perfino di cadere a terra, a causa del suo non modesto peso che, non gli permette di eseguire movimenti particolarmente agili. La donna lo vede sparire correndo lungo un viottolo che conduce alla costruzione circondata da variegate composizioni floreali di splendenti e bianchi gigli. Poco tempo dopo, Raja vede salire a bordo dell'elicottero un'anziana donna che, indossa una tunica colorata e un copricapo simile allo stile di un velo color rosso. L'anziana rivolge uno sguardo particolare a Raja che, invece sembra essere confusa e preoccupata. La sconosciuta ha infatti portato con sé una brocca d'acqua, una sacca con diversi oggetti e, particolari bende di un insolito colore.

"Vi devo chiedere di scendere dall'elicottero."

E' la richiesta dell'anziana mentre si china sul sultano, rimasto adagiato sul nero divanetto del retro del veicolo.

"Non se ne parla! Io resto qui con lui!"

Esclama Raja più decisa che mai a non allontanarsi dall'uomo, soprattutto perché non comprende per quale motivo il sultano non sia stato portato in un ospedale, ma nelle mani di una donna per giunta anziana che, sembra non avere nemmeno dispositivi medici moderni.

"Scenderemo io, Faruk e Zuri."

E' Butrus ad alleggerire l'atmosfera e lo spazio dell'elicottero e, a permettere all'anziana di procedere al soccorso della ferita. La donna si lava accuratamente le mani con l'acqua che ha versato in una particolare bacinella, poi inizia a togliere la medicazione che Butrus ha fatto in precedenza al sultano. Raja si vede costretta a distogliere lo sguardo dalla ferita, non riuscendo ad avere il coraggio di vedere il sangue continuare a fuoriuscire dalla ferita e che continua a colare lungo il fianco sinistro del sultano. L'anziana nota con la coda dell'occhio la reazione di Raja e, mentre procede per esaminare la ferita dell'uomo, avvia una conversazione con la provata danzatrice.

"Le ferite del cuore fanno male quando vengono attraversate, ma il non guardarle per paura, rallenta la loro guarigione."

Sono le misteriose parole della donna che, fanno quasi indignare Raja.

"Cosa?! Che cosa significa e che cosa centra quella ferita con il cuore?! E' la ferita di un proiettile da arma da fuoco su un fianco! E poi che cosa sta cercando di insinuare? Che se io non guardo la sua ferita, sono responsabile del rallentamento della sua guarigione e salvezza?"

L'anziana non risponde, ma anche se Raja non lo può ancora comprendere, le parole della mistica anziana sono ben più profonde, e nei suoi scuri occhi, sembra celarsi una particolare conoscenza, come se avesse colto i segreti del cuore di Raja nonostante non abbia mai visto la danzatrice prima di quel momento.

"Il proiettile non ha penetrato il suo corpo, ma ha scavato lateralmente una sua parte. Ha difeso un femminile ma, è stato ferito anche un suo lato femminile."

Le rivela l'anziana con parole nuovamente criptiche che, inducono Raja a chiudersi in un doloroso silenzio, restando però ad osservare le mani dell'anziana mentre applicano un unguento sulla ferita dell'uomo, facendo scorrere le sue mani in modo particolare, come se al tempo stesso, stessero delineando dei simboli invisibili. Dopo aver medicato la ferita e aver applicato una benda di insolito colore viola, l'anziana posiziona sulla fronte di Muyassàr un fazzoletto imbevuto di un altro tipo di intruglio, posandogli una mano all'altezza del cuore e poi sul polso, per mettersi in ascolto dei battiti cardiaci del sultano.

"Vado a preparare la stanza per la sua degenza. Resta qui con lui."

Comunica a Raja alzandosi lentamente sotto lo sguardo stranito della danzatrice.

"Che cos'ha fatto alla sua ferita? Muyassàr non ha ancora ripreso conoscenza. Deve essere controllato da un vero medico!"

Raja protesta, dominata dalla paura, non avendo ancora capito che, la donna che ha medicato Muyassàr è una guaritrice di altro genere e che le sta dando modo di recuperare un tipo di conoscenza che la danzatrice ha "perso" nel corso del tempo e di incarnazioni.

"E' l'Amore il vero medico. Solo l'Amore."

Sono le ennesime misteriose parole dell'anziana che, dopo aver raccolto tutto quello che ha portato con sé, scende dall'elicottero per andare a riferire a Butrus e gli altri, ciò che ha fatto e, che cosa sarebbe stato necessario fare in seguito. Raja si china lentamente inginocchiandosi al lato del divanetto, prendendo una mano di Muyassàr tra le sue e, guardando l'uomo con occhi che lacrimano, ma colmi di un amore che sembra essere silenziosamente riesploso, probabilmente proprio grazie all'energia della paura di Raja. L'energia della paura infatti, ha permesso alla danzatrice di capire le sue più profonde emozioni connesse con il suo Sacro Cuore e, non con quelle condizionate dalla mente.

"Risvegliati… per favore, risvegliati. Ritorna. Ritorna da me."


Diverso tempo dopo…

Raja è seduta sul bordo del letto sul quale è stato adagiato Muyassàr all'interno di una luminosa stanza della particolare costruzione circolare. Si tratta di una camera in cui è presente una parete fatta di vetro e che, permette la vista esterna del giardino dominato da palme e gigli che decorano l'erba e una piccola fontana collocata a non molta distanza dall'edificio. Nonostante l'emorragia si sia arrestata, l'uomo però non ha ancora ripreso conoscenza, ed è maggiormente questo che sta preoccupando Raja. Ad un certo punto la donna esce dalla stanza per raggiungere il corridoio in cui Butrus, Faruk e Zuri si sono seduti su un accogliente divanetto.

"Ancora nulla?"

Chiede Butrus con viso adombrato nel vedere l'espressione spenta della donna.

"Non capisco! Se la ferita è stata medicata, perché non riprende conoscenza? Se quel proiettile gli avesse danneggiato qualcos'altro? Quella donna non sembra affatto un medico e, ha usato solo acqua con non so quali intrugli. Si è messa a fare anche discorsi strani di cui sinceramente non ne trovo il senso!"

Protesta ancora Raja.

"Amina è una guaritrice. Ha una grande conoscenza medica e da anni, si occupa di guarigioni di vario genere. E' lei che si dedica alla gestione di questo posto, in particolare del giardino. Conosce i segreti delle virtù delle erbe mediche e dei fiori, in particolare del giglio. Questo posto è stato chiamato l'Oasi del Giglio proprio per questo motivo."

Le spiega Butrus incuriosendo non di poco la donna.

"Una… guaritrice. E utilizza solo elementi della natura? Anche per simili ferite?"

Butrus annuisce con la testa.

"Ha curato sua maestà molte volte negli scorsi anni, soprattutto quando era ancora più giovane e con la testa allo sbaraglio dell'avventura. Per riconoscenza, le ha affidato la gestione di questo posto."

Raja guarda con sorpresi occhi Butrus, come se il panzuto consigliere di palazzo, le stesse rivelando aspetti del sultano di cui non era a conoscenza.

"Avventura? Che cosa intendi per avventura?"

"Sua maestà è stato anche un avventuriero. Non ne eri a conoscenza? Per non parlare di quante cadute a cavallo si era fatto! Certo ora cavalca con l'abilità di un grande cavaliere, ma in passato aveva fatto preoccupare molte persone. L'ho visto praticamente crescere anche se, all'epoca, non avevo il ruolo di suo personale consigliere. Lo sono diventato in seguito."

Lo sguardo di Butrus si commuove andando alla ricerca di un fazzoletto in una delle sue larghe tasche.

"Non può farci preoccupare ancora in questa maniera, se non peggio, rispetto a tutte le altre!Aspetta che si risveglia e vedrai quante ne sentirà da parte mia! Non si fanno questi scherzi!"

Esclama Butrus tra l'arrabbiato, il nervoso e anche sul quasi mettersi a piangere, per andare a soffiarsi rumorosamente il naso.

"Certo, negli ultimi mesi era diventato intrattabile e quasi perennemente nervoso e, per cercare di tenerlo calmo, mi ha fatto sudare mille vesti rischiando anche di venir licenziato! Ma… è pur sempre sua maestà, anche se non condividevo molti dei suoi comportamenti e decisioni."

Butrus si soffia ancora una volta il naso, tornando a sedersi di peso sul divanetto per poi veder sopraggiungere Amina con in mano una ciotola decorata con dipinti di bianchi petali di giglio. L'anziana porge la ciotola a Raja ponendogliela tra le mani con decisione ma al tempo stesso delicatezza, sotto lo sguardo stranito della danzatrice.

"Vai da lui e aiuta il suo risveglio con questo distillato ricavato dai gigli."

Le indica l'anziana con non poco stupore di Raja.

"Io? Devo togliere la benda io e applicargli questo intruglio? Non sono un medico! Potrei sporcargli la ferita! Non sono all'altezza di un simile compito e non sono nemmeno sicura che possa esserlo stata tu. Mi dispiace essere dura, ma... "

Amina non la fa finire di parlare e posa le sue mani su quelle di Raja che mantengono la ciotola quasi tremando.

"Fidati di te. Fidati della natura. Fidati soprattutto dell'Amore e lascia che sia proprio l'energia dell'Amore a fluire attraverso di te. Attraversa questa ferita insieme a lui. Puoi farlo solo tu."

Le enigmatiche parole di Amina, portano Raja ancora una volta a chiedersi che tipo di guaritrice sia quell'anziana e che sembra aver letto qualcosa di profondo su ciò che riguarda e collega la danzatrice con il sultano.

"Fidati della tua sepolta virtù guaritrice e fidati della sua sepolta virtù guerriera. Possiate essere un rinnovato portale di ardenti fiamme e di tornare ad illuminare e a riunire, ciò che è stato separato dall'illusione dell'assenza dell'Amore."

Raja scuote la testa aggrottando la fronte senza riuscire a capire le parole di Amina, farfugliando ancora risposte confuse.

"Co…sa? Io non capisco. Non…"

"Fidati."

Le sussurra Amina con occhi fermi e profondi. Raja questa volta non protesta più e, con passo lento e titubante, fa ritorno nella stanza in cui un Muyassàr ancora privo di sensi, è adagiato sul confortevole letto illuminato dai raggi solari che, filtrano attraverso l'elegante e lunga vetrata, a diretto contatto con il particolare giardino avvolto dall'intensa e delicata fragranza di numerosi gigli.

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