Migliore libertà o migliore prigione

Nevada, Monastero

Raja é seduta sul letto, abbracciandosi gambe e ginocchia, come se volesse nascondersi e continuare a proteggersi con il suo stesso abbraccio. Il suo corpo é talmente rigido, che Raja nemmeno sembra riconoscerlo più, come suo. E' da qualche mese ormai, che la sua vita é stata caratterizzata da numerose prove, che l'hanno portata a fuggire da diverse situazioni di prigionia, nel tentativo di potersene liberare. La donna però sta iniziando a pensare che, possa essere stato proprio questo il suo sbaglio: l'aver pensato che la fuga, le avesse potuto permettere di ottenere la libertà. Dopo aver sperimentato per troppo tempo, la stancante ripetizione di simili dinamiche, anche se in contesti e situazioni differenti, Raja non può far altro che riconoscere, che fino a quel momento, la fuga l'ha solo portata in guai ogni volta peggiori dei precedenti, ritrovandosi a dover vivere nascondendosi. Questo modo di vivere però, non l'avrebbe portata nemmeno in futuro a poter vivere liberamente e a coronare i suoi preziosi sogni, che aveva sentito di "dover" abbandonare, a causa di qualcosa che Raja ancora non riesce ad accettare. La donna prende tra le mani un lembo della stoffa del suo indumento da notte, stringendolo in una mano. Si tratta dell'unico indumento che almeno durante le notti trascorse nel monastero, le aveva potuto ricordare la sua femminilità, e di essere una donna viva. Non quindi una limitata, repressa e insoddisfatta monaca. Dopo aver cercato di riprendersi, in seguito all'accaduto, verificatosi con l'infido e subdolo abate, Raja si alza per cercare di prendere una decisione che avesse potuto dare una vera svolta alla sua vita. Si infila quindi l'abituale tunica monastica, coprendo il suo femminile indumento, e camminando a piedi nudi, inizia a percorrere i corridoi del monastero, risalendo verso l'area che ospita le camere delle altre monache, riuscendo a raggiungere l'unica zona a cui le é stato concesso di accedere durante i giorni di punizione e di isolamento: quella dei bagni.

Arrivata nell'area dei bagni, Raja si imbatte in Ruth, una delle monache che, proprio in quel momento si sta allontanando da un lavandino.

"Raja! Mio Dio Raja, ma che é successo? Che ti é saltato per la testa?"

Le chiede sottovoce la monaca, andandole incontro.

"Non dovresti parlarmi. E' stato proibito a tutte voi di avere contatti con me. E questo é l'unico posto in cui posso venire, senza essere castigata."

"Sono preoccupata per te. Dovresti chiedere scusa e riconquistarti la fiducia della badessa e dell'abate."

Raja guarda Ruth con amarezza, scegliendo di non rispondere, consapevole che sarebbe stato fiato perso anche con quella monaca, spiegare le sue ragioni, quindi entra in una zona dei bagni più interna.

"Raja!"

Ruth vede la falsa monaca sparire dalla sua visuale, ma non fa nulla per raggiungere Raja, scegliendo invece di dirigersi verso la propria camera. Rimasta sola, Raja si avvicina verso l'unico punto della zona dei bagni, in cui alcune mattonelle collocate sulle pareti vicino le docce, riescono a far vedere a malapena, l'opaco e fosco riflesso della propria figura. La donna si posiziona in piedi, davanti ad alcune di quelle mattonelle, provando a guardare per qualche istante, il suo sfocato riflesso, per poi sfilarsi la tunica e restare con il suo intimo e femminile abito violetto. In quel momento, Raja desidera guardarsi nella sua preziosa femminilità, che forse durante quella stessa nottata, sarebbe stata sottoposta ad una dolorosa umiliazione e violazione. La donna riesce a guardarsi con fatica, prima di sentire un intenso crollo emotivo che, la costringe ad appoggiarsi con i palmi delle mani sulle mattonelle della parete davanti a lei. Subito dopo, chiude gli occhi appoggiando la fronte sulla superficie della parete, iniziando a sentir tremare mani e braccia. Che cosa avrebbe potuto fare?  Raja sa di avere a disposizione due ore di tempo, prima di rivedere la faccia dell'abate e di scegliere se auto-condannarsi a lui, o auto-condannarsi a tornare in un luogo che, fino a qualche mese prima, per lei era stato così magicamente meraviglioso, ma che poi si era trasformato in un altro tipo di "prigione". Quale delle due prigioni sarebbe stata la "migliore" per lei? Dopo che Raja ha potuto conoscere anche la prigione e i limiti imposti attraverso la castità e altre rigide regole, anche se così diverse rispetto a quelle provenienti dal precedente ambiente dal quale é fuggita, quale luogo avrebbe dovuto scegliere per il resto della sua vita? Era quella dunque, la sua vera vita? Una prigione di castità, umiliazioni, violazioni, e l'aver accettato il non rispetto, verso il suo sacro e prezioso femminino? Raja scivola per terra in ginocchio, graffiando le pareti con le unghie delle mani, mentre amare lacrime tornano a solcarle il viso, accompagnandola verso una difficilissima decisione.

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