La disobbedienza di Raja

Nevada, Monastero

Raja bussa timidamente alla porta in cui é stato sistemato lo sconosciuto, quindi spinge la porta per entrare con rispettosa delicatezza.

"Ehi..."

Raja avanza verso il giovane sedendosi sul bordo del letto sul quale é steso.

"Non so che cosa ti abbiano detto, ma spero che qui potrai ricevere tutti gli aiuti che ti servono. Nel caso tu l'abbia dimenticato, il mio nome é Raja."

Una mano di Raja si protende verso il braccio del giovane, ma improvvisamente la ritrae, come se stesse temendo qualcosa. Lo guarda con occhi quasi intimiditi, abbassandoli come se avesse osato fare qualcosa di proibito. Da quando si é sentita costretta ad entrare in quel monastero, Raja non riesce più ad essere se stessa. 

"Hai un bellissimo nome. Io sono Zuri. Grazie per avermi portato via da quella lapide."

Raja sorride lievemente osservando quel giovane dalla carnagione particolarmente candida e delicata, che la donna sospetti possa forse essere originario di qualche terra nordica o dell'est, mentre gli osserva in particolar modo i corvini capelli e gli scuri occhi dalla sottile forma.

"Hai voglia di dirmi perché eri disteso sulla lapide di un cimitero, in una zona sperduta del Nevada?"

"Io..."

Zuri sta per parlare e dirle qualcosa, ma non prosegue.

"Forse sei ancora frastornato. Ti lascio riposare."

Raja sta per appoggiare brevemente la mano sul braccio di Zuri con l'intento di trasmettergli comprensione e sostegno, ma una voce maschile giunge tuonante alle sue spalle, peggio del boato di un inizio di temporale.

"Raja!"

Raja sussulta alla voce dell'abate Leandro, staccandosi e alzandosi immediatamente dal letto di Zuri. La donna fissa l'abate con il cuore che le tamburella dentro il petto per lo spavento.

"Monsignore, mi ha spaventata..."

Mormora Raja, portando una mano sul petto e cercando di tranquillizzare il respiro. Lo sguardo di Leandro però, é qualcosa di talmente severo, che Raja inizia a sospettare che l'abate potrebbe essersi alterato in quel modo, non solo per averla trovata in quella stanza, ma forse anche per qualche altra motivazione.

"Immediatamente in ufficio."

"Ma io...volevo solo..."

"Ho detto in ufficio."

In quel momento, la badessa sopraggiunge affacciandosi alla stanza, tenendo in mano un'altra brocca d'acqua.

"Che sta succedendo qui dentro?"

Chiede subito la badessa, avendo sentito la voce dell'abate particolarmente alterata. 

"La domanda è da farla a Raja."

E' la pronta risposta di Leandro. Solo in quel momento la badessa si accorge della presenza di Raja nella stanza, segno che Leandro non si stava arrabbiando con l'ospite, ma per l'ennesima volta con Raja. La badessa sgrana gli occhi, come se avesse colto in flagrante Raja, per qualcosa di enormemente peccaminoso.

"Ti era stato detto di andare in ufficio. Che cosa ci fai qui? Pensiamo noi a questo ragazzo."

"Obbedisci alla badessa e aspettaci in ufficio."

Sono le assertive parole di Leandro che appoggia l'ordine che la badessa ha rivolto a Raja.

"Ma io..."

"Obbedisci!"

Quella parola così severa e piena di collera, ricorda a Raja i voti di obbedienza e dell'avvertimento di una monaca che, aveva cercato di suggerirle di non arrivare a disobbedire anche dopo aver pronunciato dei voti di obbedienza, perché altrimenti le cose si sarebbero trasformate in qualcosa di ancora più negativo. Raja china il viso congiungendo i palmi delle mani come a voler supplicare con quel gesto, un tipo di comprensione che, fino a quel momento non ha mai ricevuto all'interno di quel monastero. Subito dopo, Raja si gira verso Zuri guardandolo con occhi espressivi, riflettendo tutto il suo dispiacere, e al tempo stesso un angoscioso spavento, forse come se fosse un'inconscia e sottile richiesta di aiuto. Raja distoglie lo sguardo da Zuri, apprestandosi ad uscire dalla stanza per dirigersi velocemente verso l'ufficio amministrativo.

"Desolati per l'inconveniente, ma alcune sorelle sono un po' disobbedienti."

Commenta Leandro con un finto sorriso, poi si allontana dalla stanza di Zuri per raggiungere Raja nell'ufficio. La badessa invece si sarebbe accertata di lasciare a Zuri, tutto il necessario che avrebbe potuto servire al ragazzo, per tutta la nottata.

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