Femminile verso una nuova vita

Nevada, abitazione di Myriam

Raja posa il suo sguardo pieno di gratitudine a Myriam, la generosa donna che ha permesso a lei e Zuri di rifugiarsi nella sua abitazione per la nottata appena trascorsa, e che ha dato modo soprattutto a Raja, non solo di potersi deliziare di una colazione quasi regale e di una rigenerante doccia, ma anche di aver potuto indossare degli vestiti appartenuti alla figlia di Myriam, e che non vive più nella stessa città della madre. La generosità di Myriam é talmente grande, da aver regalato a Raja un paio di jeans e una corta maglietta rosa che, le lascia scoperta parte dell'addome. Si tratta di abiti che, da diverso tempo sono stati abbandonati e poi conservati all'interno di un armadio, e che la figlia di Myriam non avrebbe mai più potuto nemmeno indossare. Grazie a questo dono, Raja può finalmente dire addio al vestito monastico che per un po', paradossalmente l'aveva protetta in un falso ruolo, all'interno del monastero. 

"Grazie di cuore, Myriam! Non mi dimenticherò di lei."

"Fate buon viaggio, cari. Da qualunque cosa stiate fuggendo, spero che possiate liberarvene e raggiungere la vostra città."

Sono le parole di Myriam prima di salutare con affetto sia Raja che Zuri, vedendo i giovani incamminarsi lungo la strada opposta rispetto a quella che avrebbe invece ricondotto al monastero. Raja non sa a che cosa lei e Zuri, sarebbero andati incontro, né sa verso quale destinazione si sarebbero diretti, considerando soprattutto che nessuno dei due, sa ancora qualcosa dell'altro, ma per il momento, a Raja ancora non interessa saperlo, perché dopo tante settimane di prigionia monastica, la donna non desidera altro che, potersi rigenerare con i piacevoli raggi solari della splendida calda giornata che, sembra palesarsi fin da subito, come la metafora di un nuovo caldo inizio della sua vita. La giovane ferma i passi per alcuni istanti, per alzare il viso verso il cielo e, chiudendo gli occhi per sentire meglio, il caldo del sole sulla sua pelle che, finalmente non é più coperta né nascosta, da opprimenti freddi vestiti come quelli usati all'interno del monastero, abiti che, l'avevano sì protetta, ma che avevano anche contribuito a celare la sua vera identità.

"Non mi pare ancora possibile. Sono libera!"

Raja si lascia andare eseguendo una specie di piroetta col corpo, ruotando su se stessa a braccia orizzontali e un gran sorriso, facendo volteggiare intorno a lei, anche i suoi lunghi capelli neri. In quel momento, Raja sembra essere un vero e proprio ritratto della felicità, gioendo della sua libertà ritrovata, e probabilmente ora la donna riesce a farlo con maggior gioia, perché ha sperimentato che cosa volesse significare, condurre un tipo di vita piena di limitazioni e di obblighi, con lo scopo di poter apprezzare con un valore ancora più grande, quello che forse prima, non era stata capace di vedere.

"Raja, é una gioia poterti vedere così felice, soprattutto dopo averti trovata sul punto di non poter vedere mai più, la meravigliosa vita che avresti potuto avere davanti a te."

Le dice Zuri che, non può fare a meno di non pensare, al modo in cui aveva fermato quella donna che, la sera prima aveva tentativo di mettere fine a quella vita, attraverso una drammatica modalità.

"Non smetterò di ringraziarti Zuri, per quello che hai fatto per me. L'averti trovato steso su quella lapide, é stato qualcosa che solo ora, riesco a vedere come una manna arrivata dal cielo."

Zuri sorride.

"Sono contento se le mie follie avventurose mi abbiano portato a finire steso su una tomba per uno stupido gioco di scazzottate che, ahimè, é finito per farmi stendere e rischiare di finire per davvero seppellito in quel cimitero."

Le spiega brevemente il giovane, accennando a qualcosa sulla motivazione per la quale Raja l'abbia trovato in quel cimitero..

"Davvero? Quindi sei un tipo che, per qualche specie di scommessa o gioco, é finito per fare a pugni con qualcuno, rischiando di essere ammazzato direttamente sulla tomba di un cimitero abbandonato, da chissà quanti anni?"

Gli chiede Raja con stupore allargando il suo sguardo, mentre insieme proseguono a camminare lungo la strada.

"Beh sai, alla mia età é facile ritrovarsi in stupidi ma pericolosi guai. Diciamo che sono un tipo che si trova facilmente nei guai."

"Un mascalzone che però mi ha salvato la vita. Sappi che questo non cambierà la mia opinione su di te. Hai contribuito ad aiutarmi per permettermi di ridarmi quello che altre persone mi avevano tolto, anche se la responsabilità é stata mia per averlo permesso. So però che, molte cose non le potrò mai più riavere indietro."

Commenta Raja con una nota malinconica e abbassando un po' la testa.

"Ne avrai di migliori, ne sono sicuro!"

E' l'incoraggiante risposta di Zuri mentre proseguono a camminare sotto il cocente sole. I due non sanno però che, nel frattempo, gli uomini di Muyassàr sono tornati al monastero e che, nel riprendere le ricerche di Raja, sarebbero arrivati a bussare anche alla porta di Myriam.

"Ehi! Chissà se saremo fortunati, ad ottenere un passaggio da questa macchina!"

Esclama improvvisamente Zuri, dopo aver adocchiato una vettura che ha svoltato provenendo da una via laterale vicina, e che si sta dirigendo proprio verso la loro direzione. Il giovane si lancia quindi in mezzo alla strada, mettendosi a gesticolare per far fermare il veicolo, costringendo l'automobilista a frenare di colpo, facendo fischiare perfino le gomme.

"Zuri!"

Esclama Raja preoccupata per il rischio che il giovane ha corso, lanciandosi in mezzo alla strada in quel modo, ma poi sorride nello scoprire che Zuri é riuscito ad ottenere il prezioso passaggio. Dopo pochi istanti, Raja e Zuri salgono a bordo del veicolo guidato da un anziano uomo che, ha acconsentito di accompagnarli verso la prima zona trafficata, raggiunta la quale, avrebbero potuto trovare un mezzo pubblico per poter lasciare il Nevada. Nulla però sarebbe andato come programmato, perché qualcosa di irrisolto del suo passato, sta ancora rincorrendo la donna. Un "passato" che proviene proprio dalla terra in cui si erge il palazzo reale di appartenenza al magnetico e ricco sultano Muyassàr Nadìr.

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