Butrus allegro consigliere

Persia/Iran, palazzo reale

"Sua maestà?"

Un uomo del servizio di palazzo, abbigliato con pantaloni e abiti orientali e un foulard color verde petrolio, avvolto intorno alla sua testa, appare sulla soglia della stanza in cui il sultano é sommerso dai suoi malinconici pensieri. Dopo essersi rischiarato la gola con qualche colpo di tosse forzato, per far sentire meglio la sua presenza, il servitore richiama il sultano a voce più alta, lanciando anche un petalo di rosa nell'acqua della vasca, con lo scopo di distogliere il sultano dai suoi risucchianti pensieri, facendolo restare con gli occhi fissi sull'acqua.

"Ayman..."

"Tutto bene maestà?"

Muyassàr si alza dal bordo della vasca sul quale era seduto, con movimento stanco e piuttosto lento.

"Sta pensando a lei, vero? Se mi permette maestà, sarebbe meglio che lei andasse a riposarsi. La informerò personalmente io, al minimo aggiornamento, non si preoccupi."

Muyassàr fa scivolare una mano sul suo stanco viso, che riflette una grande frustrazione da quando Raja é fuggita dal palazzo.

"Porta qui una delle danzatrici."

"Ora? E'...é sicuro maestà? Proprio qui in questa stanza?"

"Hai sentito quello che ti ho chiesto?"

L'uomo annuisce, fa un inchino, e si allontana per eseguire l'ordine del sultano. Pochi minuti dopo, una delle danzatrici di palazzo fa ingresso nella stanza per allietare con il ballo l'ennesimo difficile momento di Muyassàr che, inutilmente cerca di distrarsi. Nemmeno cinque minuti dopo infatti, la danzatrice viene fatta uscire da quella stanza, venendo vista da un Ayman che é rimasto nelle vicinanze di quel corridoio. Il servitore raggiunge nuovamente il sultano per assicurarsi che sia tutto a posto, ma trova Muyassàr, chinato nuovamente sul bordo della vasca. Il viso basso del sultano, trasmette una visibile affranta espressione, come se fosse ormai al limite nel sopportare l'assenza di Raja.

"Maestà. Mi scusi se mi permetto ancora ma, non dovrebbe più tormentarsi. Presto la ritroveremo, e lei domani deve incontrare l'ambasciatore Tuan per quell'affare con lo sceicco. Dovrebbe riposarsi prima di incontrarlo. Mi scuso per la raccomandazione, e se mi permetto di..."

Muyassàr alza lentamente un braccio, mostrando il palmo della sua mano destra ad Ayman, che si zittisce all'istante, capendo il messaggio del sultano, attraverso quel solo sguardo e gesto.

"So perfettamente chi devo incontrare domani mattina, e tu hai dimenticato che non sei il mio consigliere, ma il messaggero di palazzo. Quindi ora, occupati del tuo ruolo."

E' la secca e nervosa risposta di Muyassàr.

"Come desidera, maestà."

L'uomo fa un inchino per poi uscire dalla stanza, lasciando Muyassàr, nuovamente solo con le sue ossessioni interiori per la mancanza di Raja. Il sultano si avvicina ad una nicchia, collocata su una delle decorate pareti. All'interno della nicchia, sono sistemate una serie di boccette contenenti preziose fragranze e profumazioni di vario tipo e utilizzo. Lo sguardo del sultano manifesta un tipo di cupezza sul punto di esplodere, e dopo pochi istanti,  l'uomo scaraventa con una mano, tutte le boccette collocate nella nicchia e che finiscono rumorosamente al suolo. Così facendo, il sultano scarica il suo nervosismo, restando poi con le mani appoggiate sul bordo della nicchia, chinando la testa verso il basso per cercare di controllarsi.

"Maestà! Oh no, no! Ma, maestà!"

Un uomo dalla corporatura molto robusta, indossando abiti sfarzosi, bracciali, anelli e un turbante color oro chiaro, fa ingresso nella stanza camminando con disinvoltura, come se fosse qualcuno in possesso di più diritti di confidenza e di liberi ingressi concessi, a tal punto da poterli manifestare liberamente in presenza del sultano. Il nuovo arrivato dalla folta barba nera, che fa risaltare qualche sfumatura biancastra delineando meglio l'avanzata età dell'uomo, si avvicina al sultano allargando sconsolatamente le braccia.

"Ma cosa combiniamo qui, eh? Devo sempre venire io per cercare di calmarla?"

Muyassàr solleva il viso, voltandosi verso l'uomo.

"Maestà! Cosa può essere successo di così tanto grave, da avergli fatto scaraventare a terra, quelle pregiatissime profumazioni che costano un occhio della testa?"

"Non sono in vena di perle di saggezza, Butrus."

Muyassàr ammonisce il suo personale consigliere, attraverso un severo e intransigente sguardo. Butrus congiunge le mani in segno di riverenza, ma facendolo sorridendo e incrociando le gambe in modo più giullaresco, in modo da piegarsi un po' col corpo, accennando rapidamente il rispettoso inchino, che é solito fare nei confronti del sultano. Il parziale inchino, é dovuto anche dal fatto che la mole dell'uomo é piuttosto robusta e pesante, con un addome sporgente che, a stento viene contenuto dalla pregiata stoffa della giacca. I bottoni collocati su di essa, sembrano riuscire a tenere chiusa la sfarzosa giacca, quasi miracolosamente.

"Mi perdoni maestà, ma se glielo dico, é per il mio devoto affetto per lei. Mi permetta maestà, ma...dovrebbe andare a dormire."

Con il suo danzante pancione, difficilmente trattenuto dall'aderente e stretta giacca, Butrus si avvicina giovialmente a Muyassàr.

"Sono già stato esortato da Ayman, a fare questa inutile azione statica, e..."

"Maestà!"

Butrus blocca il sultano nel parlare, prendendogli confidenzialmente i suoi avambracci con le proprie ampie mani.

"E' per Raja? Ahhh, maestà, io comprendo che, aver perso quel fiorellino..."

"Io non l'ho persa! Hai capito!?"

Esplode immediatamente Muyassàr nel sentire quel termine che, sembra avere il potere di fargli scattare una feroce collera, quindi scosta e allontana bruscamente da sé, il suo affezionato consigliere.

"D'accordo. La ritroverà. E' fuggita, ehm, ancora, ma sappiamo bene che, gli uomini incaricati del suo ritrovamento, riusciranno a riportarla qui. Sono certo che sono già sulle sue tracce."

"Fuggita. Fuggita!"

Muyassàr alza il tono della voce, come se anche quel termine di "fuga", lo stesse facendo imbestialire ancora di più, portandolo a diventare maggiormente incontrollabile, dato che il sultano si é sentito fastidiosamente toccare, in dolorose corde interiori. Butrus sa che le reazioni così aggressive del sultano, accadono solo da quando Raja ha avviato le azioni di allontanamento e di disobbedienza, quindi da quando la donna é fuggita dal palazzo.

"Mi permetta di darle un consiglio, come suo devoto e obiettivo consigliere di fiducia."

Butrus cerca di aiutare il sultano a gestire quel tipo di emozione, prendendo Muyassàr sotto braccio, e iniziando a camminare con lui per la stanza.

"Domani le farò una gran bella sorpresa, dopo che avrà incontrato l'ambasciatore per concludere l'affare. Vedrà che per parecchie ore, i suoi pensieri saranno distratti da quelli riguardanti la fuga di Raja. Nel frattempo vedrà che riceveremo nuove notizie da Las Vegas. Si fida di me?"

Muyassàr inizia a calmarsi, e Butrus soddisfatto, ferma il suo pesante passo.

"Oh, così va molto meglio, maestà. Non le fa bene arrabbiarsi così, soprattutto a poche ore dalla conclusione di un affare importante con lo sceicco. Che ne dice se ora mi permette di accompagnarla nelle sue stanze, e assicurarmi che non vada a rompere altre preziose e costosissime profumazioni?"

"Non é necessario, Butrus. Seguirò il tuo consiglio e andrò a riposare."

Muyassàr si libera dal braccio del consigliere, dirigendosi verso la porta.

"Che sorpresa hai preparato per domani?"

Chiede al fidato consigliere, prima di uscire e girandosi verso Butrus.

"Maestà! Che sorpresa sarebbe, se glielo dicessi?"

E' la pronta risposta dell'allegro consigliere, che allarga le braccia con un divertito sorriso.

Muyassàr libera un profondo respiro per scaricare altra tensione, poi annuisce approvando la risposta di Butrus.

"Domani voglio notizie da Las Vegas. Chiamate gli uomini incaricati, anche se loro non si dovessero far sentire."

"Ogni suo desiderio maestà, sarà sicuramente realizzato."

Butrus fa un mezzo inchino per poi vedere il sultano lasciare la stanza, seguendolo con lo sguardo per vederlo finalmente raggiungere la zona dei suoi appartamenti di palazzo, in cui sarebbe rimasto fino alla mattina seguente.

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