Incontro nel trasformativo cimitero

Nevada, Monastero

Raja é inginocchiata sul pavimento della sua camera, con le braccia avvolte dalle larghe maniche della tunica monastica, adagiate morbidamente su parte del letto. Nonostante siano le venti serali, dall'esterno della sua camera, si ode il suono dell'organo che, qualche sera prima, Raja ha scoperto venir suonato proprio a quelle ore, dalla badessa Miranda, impegnata in chissà quale cerimoniale privato. Raja é arrivata perfino al punto di doversi tappare le orecchie, nel sentire il suono di quell'organo che, continua a non trasmetterle piacevoli e armoniose melodie. Per una donna come lei che, aveva sempre apprezzato e amato la musica, il suono di quello strumento musicale e in quel tipo di ambiente, le mette addosso un'angosciosa sensazione, tanto da averla portata a preferir uscire dal monastero, per recarsi in un luogo persino ancora più tetro, ma che per Raja, sembra trasmetterle addirittura più allegria, rispetto all'interno del monastero. Quando Raja decide di uscire dal monastero, violando ancora una volta il regolamento interno, sono arrivate le ventuno di sera. Le fastidiose note dell'organo, stanno ancora propagandosi nell'edificio, e questo permette a Raja di uscire indisturbata dal monastero, ritrovandosi in una buia zona esterna, mentre percorre un sentiero ghiaioso che conduce al piccolo cimitero collocato in una zona circostante il monastero. Il luogo raggiunto dalla donna, trasmette ancora più desolazione, e sembra essere stato dimenticato da chissà quanto tempo, probabilmente come sono anche state dimenticate le salme seppellite lì, chissà quanti anni prima. Dopo la fine del cerimoniale accompagnato dalla melodia dell'organo, la badessa Miranda va a sedersi dietro la scrivania del suo ufficio, mentre l'abate Leandro va a prendere posto su una sedia posta frontalmente alla badessa. I due iniziano a parlare di Raja e del comportamento che la "monaca" sta ormai costantemente avendo, da diversi giorni, speranzosi di poter trovare una diversa soluzione per dare un freno alla condotta di colei che, credono sia una vera monaca.

"Non é possibile che parli così a sproposito e davanti a tutte. E' necessario trovare un modo per farla tornare nel ruolo che le compete. Che cosa possiamo fare, Leandro?"

La badessa chiede suggerimenti all'abate, nonostante sia lei a capo del monastero.

"E' diventata irrequieta. Disobbedire alle regole però, ora non può essere più tollerato. Dobbiamo farle capire, che esiste una punizione divina. Me ne posso occupare io."

E' la severa risposta dell'abate, dando alla badessa quel tipo di "consiglio".

"Credo che sia un buon suggerimento, Leandro. Approvo totalmente. Raja é diventata pericolosa. Sembra una bomba a orologeria. C'é qualcosa di lei che ancora mi sfugge, e non si comporta come tutte le altre monache."

"Scoprirò cosa c'é sotto."

Sono le misteriose parole dell'uomo. Intanto Raja é uscita dal monastero, infrangendo le regole del posto per l'ennesima volta, dirigendosi a passo lento verso il vicino cimitero. Nonostante la desolazione che avvolge quella zona, il luogo sembra essere l'unico posto in cui Raja può sentirsi almeno un po' più libera. I suoi passi procedono lenti sulla ghiaia del cimitero, facendosi strada tra una tomba e l'altra, e soffermandosi a guardare gli alberi che, in quel momento sembrano essere totalmente colorati di nero, per quanto siano mimetizzati con il buio del posto. Ad un certo punto però, qualcosa attira Raja verso un preciso punto, e la donna si dirige verso una tomba sulla cui lapide, sembra delinearsi una inaspettata figura umana. La donna non ci impiega molto a capire che si tratta della sagoma di un ragazzo completamente steso sulla lastra della lapide. Spaventata e preoccupata, Raja si avvicina ugualmente verso quella lapide con passi lenti e cauti, terrorizzata più che altro, dall'idea di scoprire che quel giovane possa essere morto.

"Ehi...Ti senti bene?"

Raja non riceve risposta, provando ad avvicinare le mani verso il giovane, cercando di smuoverlo per un braccio. Il ragazzo non sembra però dare segni di vita, e i suoi abiti completamente sporchi di fango e mal ridotti, danno l'idea che possa essere stato investito da chissà quale tsunami. Raja si guarda intorno alla ricerca di qualcuno per poter essere aiutata, e con l'istintivo impulso di correre a chiamare qualcuno nel monastero. Come avrebbe però potuto giustificare, di essersi trovata in quel cimitero, e soprattutto fuori l'orario del regolamento? Raja sa, di non godere più di una buona opinione dal personale interno del monastero, a causa della sua ribelle condotta che si è manifestata soprattutto negli ultimi giorni, e chiedere aiuto per un simile ritrovamento, non avrebbe fatto altro che procurarle peggiori guai. La donna però, non può di certo scegliere, di lasciare quel ragazzo steso sulla lapide, e sente di dover affrontare la badessa e l'abate, per poter aiutare quello sconosciuto, nella speranza che possa essere ancora vivo.

"Vado a chiamare aiuto. Chissà se puoi sentirmi. Resisti!"

Raja si rivolge al giovane, come se lui potesse in ogni caso sentirla parlare, quindi corre velocemente verso il monastero andando alla ricerca di Milly, una delle monache con cui si è trovata maggiormente in sintonia, bussando insistentemente alla porta della sua camera.

"Raja! Che ci fai ancora alzata? E perché bussi in questo modo?"

Le chiede l'assonnata monaca, aprendole la porta indossando una pesante vestaglietta color marrone.

"Milly, devi aiutarmi! Ho trovato un ragazzo svenuto su una lapide del cimitero qui vicino!"

Nel dare le prime spiegazioni, Raja é schietta andando dritta al punto, facendo sgranare gli occhi di Milly, come se Raja le avesse appena parlato dell'apparizione di un demonio.

"Che cosa stai dicendo, Raja! Per l'amore divino, stai parlando seriamente!?"

"Si! Devi credermi! Non so nemmeno se sia ancora vivo, ma devo fare qualcosa per aiutarlo! Per favore, aiutami!"

"Non posso, sei impazzita!? Che cosa raccontiamo alla badessa?"

"Avanti vieni!"

Raja tira per la vestaglietta Milly, trascinandola fuori dalla porta.

"Non posso venire così in queste condizioni! Fammi almeno mettere un paio di scarpe e la tunica!"

"Mettiti solo le scarpe, ma sbrigati!"

Raja fa in modo che Milly si infili solo le scarpe, per poi trascinare la monaca, tirandola per un braccio fin fuori il monastero. Le due donne, escono dalla struttura, camminando a passo sostenuto verso il cimitero, con una Milly che nell'osservare il paesaggio circostante, sente aumentare la sua inquietudine, a tal punto da cominciare a stringere il braccio di Raja, quasi stesse cercando di attingere da lei, una diversa dose di coraggio.

"Raja...che cosa ci facevi qui?"

Le chiede Milly con voce tremante, come se temesse di scoprire qualcosa di oscuro e negativo, sul conto della nuova compagna di monastero.

"Non lo dire a nessuno, ma qui ci vengo spesso, per prendere un po' d'aria fresca, quando l'atmosfera del monastero, mi fa sentire terribilmente oppressa."

"Hai un modo strano di considerare aria fresca, l'aria di un cimitero."

Commenta Milly piuttosto perplessa. Quando le due donne arrivano alla lapide, Milly guarda l'uomo disteso sulla fredda e sporca lastra di pietra.

"Oh, madre divina!"

Milly si porta le mani sulla bocca, spalancando incredula, il suo attonito sguardo.

"Non so da quanto tempo é qui, ma non riprende conoscenza. La respirazione artificiale? Credi possa servire?"

E' la proposta di Raja.

"Sei impazzita?! Fare la respirazione bocca a bocca ad un uomo che nemmeno conosci?"

Il pudore di Milly che, immediatamente emerge anche in una simile circostanza di emergenza, perché la donna é troppo condizionata da ferree regole di castità, fanno rabbrividire Raja che, non riesce a spiegarsi, come in una situazione in cui potrebbe essere possibile salvare una vita umana, l'azione per avviare una respirazione artificiale, possa venir bloccata a causa di un senso di vergogna.

"Quest'uomo deve essere salvato, e tu pensi al tabù di una respirazione bocca a bocca? Dove sta l'aiuto per il prossimo ora?! Potrebbe essere l'unico modo per salvarlo!"

Raja rimprovera Milly con quelle parole, vedendo la monaca restare in silenzio. Subito dopo, Raja si toglie l'ingombrante copricapo monastico, per tentare di fare la respirazione artificiale.

"Oh no, io non posso essere complice di questa cosa! Devo andare a chiamare la badessa! Non potremo di certo nasconderlo! Rimettiti almeno il copricapo! Lo sai che é vietato stare senza, specie davanti ad un uomo!"

"Complice di questa cosa? Fai quello che vuoi, Milly! Chiama la badessa, il cardinale, il monsignore, tutti i vescovi, tutti i preti! Chiama chi vuoi, basta che salviamo questo ragazzo!"

Raja si inginocchia preparando la posizione delle mani in un determinato modo, quindi avvicina le sue labbra a quelle del giovane. Mentre Milly corre via, per andare a chiamare la badessa, Raja fa un profondo respiro, con l'intento di aiutare prima se stessa, per poi prendere il coraggio di fare qualcosa che non ha mai fatto prima di quel momento, mossa dall'unico desiderio di salvare quella vita umana. La donna si avvicina maggiormente al giovane, schiudendogli leggermente le labbra, e andando anche a chiudergli le narici, quindi inizia a insufflargli aria e ossigeno, attraverso il suo respiro. Procedendo per diversi istanti, con le scarse conoscenze che Raja possiede, riguardanti le modalità per praticare una respirazione artificiale, ad un certo punto, la donna inizia a vedere il giovane, cominciare a riprendersi.

"Mi senti ora? Stai bene?"

Gli chiede immediatamente, allontanando il viso da lui, e posando le mani sul torace di quel ragazzo. 

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