Menzogna per Muyassàr

Persia/Iran, palazzo reale

"Maestà! Abbiamo una notizia positivissima per lei!"

Butrus entra sorridente nella stanza in cui il sultano si é immerso nell'acqua di una vasca dalle colorate mattonelle, e dalla quale salgono vapori e piacevoli profumazioni rilassanti. Il sultano vede apparire Butrus seguito da Ayman, il messaggero di palazzo.

"Quale sarebbe questa positivissima notizia?"

Butrus si volta verso Ayman, invitando il messaggero a parlare, facendogli un particolare cenno col capo, e portando un braccio avanti indirizzandolo verso di lui, per dargli la dovuta precedenza.

"Sua Maestà, abbiamo ricevuto un'altra telefonata da Las Vegas. Abbiamo un nome. Il nome dell'uomo con cui Raja sembra essere fuggita dal monastero."

Inizia ad annunciare Ayman, ma poi é Butrus che prosegue a parlare.

"Maestà, l'uomo che al momento sembra essere in compagnia di Raja, non é affatto qualcuno che avrebbe potuto prendere il suo posto, ma uno sconosciuto arrivato al monastero, la stessa sera durante la quale Raja ha lasciato quel luogo. Sembra che Raja, avesse soccorso quell'uomo, da qualche spiacevole situazione trovandolo all'interno di un cimitero. Questo lo sa che cosa significa, maestà? Che si tratta di un uomo che, Raja ha conosciuto solamente ieri sera. Abbiamo pensato che lei sia fuggita da quel monastero, solo perché é stata aiutata da quell'uomo che, lei a sua volta, aveva aiutato per qualcosa. Che le dicevo? La sua agitazione era infondata, maestà. Non é fuggita con nessun amante o spasimante. E' più tranquillo, ora? Non é forse una positivissima notizia? Non avevo ragione?"

Muyassàr solleva all'indietro le nude braccia sul bordo della vasca, restando immerso nell'acqua in una posizione più comoda e rilassata, ma la sua espressione trasmette in ogni caso serietà, nonostante la positiva notizia.

"Il nome dell'uomo?"

"Sappiamo solo che si chiama Zuri, giovane e con capelli corvini."

Muyassàr sposta lo sguardo verso un punto indefinito della vasca.

"Su via maestà! Cos'é ancora quella faccia così ombrosa? E' un uomo che la sta aiutando, probabilmente per poter ricambiare il favore di aiuto ricevuto da lei, ma questa volta abbiamo più validi uomini per riuscire a raggiungere Raja, giusto?"

"Mantenetemi informato. Andate."

Butrus e Ayman si scambiano un'occhiata, e con uno sguardo di intesa, si allontanano lasciando il sultano in compagnia dei suoi cupi pensieri.


Diverso tempo dopo...

Muyassàr sta conversando con uno degli uomini di palazzo, che riveste un esperto ruolo come addetto agli affari esteri, quando Butrus fa nuovamente ritorno dal sultano, dopo aver parlato telefonicamente con Cheng Yang.

"Continueremo dopo, Omar."

"Dopo?! Ma Muyassàr, si tratta di un affare che dovrebbe avere la massima importanza per..."

"Ho detto: continuiamo dopo."

L'interrompe severamente il sultano, con un tipo di sguardo che trasmette potentemente di non ammettere repliche. L'uomo dalla lunga tunica, fa un lieve accenno di inchino, e si allontana squadrando Butrus che, invece entra nella stanza per raggiungere il sultano.

"Maestà, eccomi!"

"Dunque? Hai parlato con Shangai? Notizie di Raja?"

L'uomo appena uscito, resta dietro la porta della stanza, cercando di origliare per aver sentito il nome di Raja.

"Si maestà. Ho parlato direttamente con Cheng Yang. Dice che i suoi uomini non l'hanno ancora aggiornato, ma lui é convinto che non abbiano ancora potuto farlo, perché erano impegnati nella guida, proprio mentre stavano inseguendo la vettura si cui sta viaggiando Raja."

"Impegnati!? In quanti starebbero impegnati nella guida di una macchina?! Cheng Yang vuole farmi credere che non erano libere, le mani di altri uomini a bordo di quella macchina, per poter telefonare, mentre quelle di uno di loro, erano incollate al volante?!"

Esplode Muyassàr indignato, e sentendosi preso in giro.

"Ehm, maestà. Non so che dire a riguardo. Certo é un po' strano, ma forse nemmeno chi é in quella macchina, potrebbe trovarsi in una condizione di poter telefonare."

"Pensate davvero di prendere in giro, me? O siete voi che permettete di farvi prendere in giro, da notizie tanto inverosimili e ingiustificate? Avevo dato precisi ordini per ricevere aggiornamenti in tempo reale. Questo significa che, un uomo avrebbe dovuto avere il solo compito, di telefonare in ogni momento. Se questo non é successo, significa che qualcosa non é andato come vogliono farmi credere!"

Esclama Muyassàr alterando la voce.

"Sta continuando a fuggire da me, e questa volta con un altro uomo."

Butrus si ammutolisce.

"Maestà, mi permetta di farle tornare il pensiero positivo. Sono certo che..."

"In questo momento non ho bisogno di mantra di positività o di canti per quietare i sensi! Voglio notizie in tempo reale di Raja!"

L'alteratissima voce di Muyassàr echeggia nella vasta sala.

"Maestà, io la capisco. Sono con lei, ma gridando così, le cose non cambieranno. Non possiamo far altro che confidare e avere fiducia. Forse ci vorrà un po' più di tempo, ma io sento che questa volta, riusciranno a raggiungerla e a riportarla qui. Ho mai sbagliato con le sensazioni, maestà?"

Gli chiede Butrus sornione e con un gran sorriso, cercando di placare o ammorbidire l'espressione di Muyassàr.

"Prega Allah o qualunque dio in cui credi, che le tue sensazioni siano corrette anche questa volta. Portami il telefono."

Dopo pochi minuti, Butrus fa ritorno nella sala, porgendo a Muyassàr un particolare telefono che, poi il sultano utilizza per formulare il numero del coreano Masashi Kimura, al servizio del giapponese Cheng Yang, incaricato a sua volta da Muyassàr di rintracciare e riportare Raja a palazzo. La voce di Masashi risponde diverso tempo dopo.

"Muyassàr. Momento fortunato se é riuscito a prendere la linea in questa zona."

La voce del coreano, sembra cercare di parlare con il sultano, senza far trapelare un certo nervosismo. 

"Mi auguro che la fortuna sia dalla vostra parte, anche nel darmi finalmente le notizie che aspetto."

Sono le parole di Muyassàr dall'altro capo del telefono.

"La fortuna questa volta é dalla parte di tutti, Muyassàr."

"Queste parole rallegrano il mio umore. Dunque informami. Cheng Yang mi ha detto che finalmente siete riusciti a rintracciare la mia donna, e che ormai siete ad un passo da lei. Me lo confermi?"

Seduto accanto al posto di guida della vettura che, si è lanciata all'inseguimento della macchina guidata da Zuri, Masashi resta qualche attimo in silenzio, prima di rispondere al sultano, e l'espressione del coreano, é quella di chi sembra aver appena ingoiato qualche scoglio appuntito, sentendolo finire dritto nello stomaco.

"Cheng, l'ha informata di questo? Che abbiamo rintracciato Raja e che, siamo ad un passo dal recuperarla?"

"Non è forse così!?"

Tuona la voce di Muyassàr, mentre l'arabo che sta guidando la vettura viaggiando con Masashi, sente le mani iniziare a tremare, tenendole ben strette sul volante.

"In realtà speravo di farle una sorpresa, Muyassàr, e di non rivelare ancora nulla, in modo da portargliela direttamente a palazzo."

Il coreano Masashi a capo della spedizione per ritrovare Raja, si vede costretto a mentire al sultano, per "salvarsi" dalla bugia che invece Cheng Yang ha chiaramente raccontato a Muyassàr, per non subire lui a sua volta, la collera del sultano.

"Tu pensi che io abbia voglia di sentire o di vedere sorprese, attendendole per chissà quante altre ore, senza sapere nulla?"

"Muyassàr, si calmi. Era un mio modo per rendere un po' più piacevole l'attesa, ma mi rendo conto di aver sbagliato sistema."

"Dov'é, il mio fiore!"

Tuona ancora la voce del sultano.

"E' a poca strada da noi ormai. Stiamo preparando un'imboscata all'interno di una galleria, dopo aver capito dove erano diretti."

"Una galleria?"

"Esattamente. Stiamo..."

Masashi resta in silenzio per qualche attimo.

"Stiamo? Vuoi rispondere?"

"...e quindi..."

Masashi simula una fasulla difficoltosa conversazione, per poi chiudere la telefonata di proposito, sotto la collera del sultano che, non riesce più a riprendere la linea con il telefono di Masashi. Il coreano infatti, ha dovuto ricorrere a quello stratagemma spegnendo anche il telefono, per evitare che Muyassàr possa capire della menzogna raccontata da Cheng Yang, dato che nessuno é ancora riuscito a raggiungere la fuggitiva.

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