Idea di volo per Las Vegas

Persia/Iran, palazzo reale

Le musiche orientali emesse dagli strumenti musicali suonati dai musicisti di palazzo, si diffondono piacevolmente nelle vaste sale del prestigioso ed esotico edificio. Sfortunatamente, sono proprio le orecchie di Muyassàr ad essere le sole a non riuscire a sentirsi deliziate. Il sultano stringe con le mani i braccioli di una poltrona regale, sotto gli occhi di Butrus che, ha assistito alla conversazione telefonica tra Muyassàr e Masashi, e che si é improvvisamente interrotta.

"Maestà. Ehm...mi permetta."

Butrus vede gli occhi di Muyassàr alzarsi verso di lui, come se stessero per scatenare l'apocalisse.

"Che cosa devo permetterti, Butrus? Tu hai capito bene, quello che é successo?!"

"Ehm, sì maestà. Gli incaricati sono sulle tracce del suo fiore, e..."

"Non é questo, Butrus! Masashi ha chiuso il telefono, prima di dirmi se le cose stavano effettivamente andando, come Cheng Yang mi aveva detto!"

L'interrompe Muyassàr alzandosi dalla poltrona, cercando di non farsi dominare dalla collera.

"Chiuso, ehm...il telefono? Oh..."

Butrus si gratta la nuca, andando all'immediata ricerca di qualcosa di terapeutico da dire, per aiutare il sultano a placare la sua collera.

"Maestà, sarà stato un problema di linea. Vedrà che sarà richiamato al più presto. Sono sicuro che Masashi si sarà attivato, per risolvere il problema di comunicazione. Non potrebbe mai chiudere il telefono in faccia proprio a lei e, soprattutto mentre le stava per riferire una così splendida notizia. Non crede maestà?"

Muyassàr si alza dalla poltrona, iniziando a passeggiare nervosamente per la vasta sala.

"Maestà..."

Butrus va a "recuperare" il sultano prendendolo sotto braccio, come se volesse rallentare la smaniosa camminata dell'uomo.

"Mi permetta. Ho pensato ad una super idea per ingannare l'attesa di questa telefonata che, vedrà, non tarderà ad arrivare."

"Yang ha mentito."

Butrus ferma la camminata, vedendo il sultano sgusciare via dal suo braccio.

"Che...? Mentito? Mentito a lei? Eheheh, ma maestà, questo non è affatto possibile. Quel cinese non mi pare un tipo tendente all'auto suicidio."

"Giapponese."

Corregge subito il sultano.

"Beh, é pur sempre orientale. Ehm..."

Butrus si liscia con una mano, la corposa barba nera, dandosi anche una grattata sulla sporgente pancia, avvolta da regali abiti di servizio.

"Cosa le fa pensare che, un giapponese di quel calibro, possa aver mentito a lei?"

"Lo so e basta. Mi ha mentito perché non sono ancora riusciti a rintracciarla."

"No, maestà! Vedrà che ci sarà una spiegazione più che adeguata!"

Muyassàr si dirige verso una vetrata, guardando il giardino esterno al palazzo, visibile da quella posizione.

"Fai preparare una macchina."

"Oh, sì! Questa sì che, é una bella idea. Provvedo subito maestà, un bel giretto distensivo ci vuole proprio! Verso quale destinazione devo dire all'autista di prepararsi a guidare?"

"Verso l'elicottero che mi condurrà a Las Vegas."

Butrus tossisce di colpo, come se qualcosa gli fosse andato di traverso, nella speranza di aver capito male.

"Maestà, come sarebbe Las Vegas?! Per fare cosa? E poi ci sarebbe bisogno di arrivarci in volo e...oh, vuole andarci in volo, e di volata."

Butrus si lascia andare ad una scherzosa battuta, avendo tra l'altro, anche erroneamente capito che, il sultano avrebbe voluto raggiungere un elicottero per portare avanti qualche operazione di affare estero.

"Maestà, io le suggerisco di aspettare ancora qualche oretta. Se non arriveranno altre notizie, faremo preparare la macchina. Che ne dice?"

"Ho detto..."

"Ehm...sì, bene. Come desidera maestà."

A passo estremamente lento, Butrus si dirige verso l'uscita della sala, nella speranza di sentir dire dal sultano di aver cambiato idea. In alternativa, il barbuto consigliere sta sperando di sentire squillare il telefono, proprio in quel momento.

"Alif!"

La voce di Muyassàr, richiama invece all'attenzione, la guardia personale del sultano, sempre pronta e presente nelle vicinanze e che, appare sulla soglia della sala, nella sua postura di rispettoso e fiero compito.

"Mi dica, maestà!"

"Preparati. Partiremo per Las Vegas non appena la macchina sarà pronta."

"Certo, maestà."

Alif fa un inchino per poi uscire dalla sala, imbattendosi in Butrus.

"Alif! Ehm, come consigliere di palazzo, mi permetto di suggerire anche a te, di trovare un modo per convincere il sultano a non partire."

"Sei il consigliere di palazzo, ma di Muyassàr. Non di certo il mio."

E' la pronta risposta della guardia.

"Ebbene, io sto effettivamente consigliando il sultano. Solo che questa volta, ho grande difficoltà a far ascoltare a sua maestà, i miei suggerimenti."

"Butrus, non dovresti chiedermi queste cose. Sai benissimo quanto il sultano detesti i sotterfugi e le macchinazioni alle sue spalle. Se sua maestà ha deciso di partire, avrà le sue giuste motivazioni."

"Eh, no! E' proprio questo, quello che non ritengo corretto e giusto. Questa volta saranno corrette e giuste, proprio le nostre di macchinazioni, perché..."

Butrus si ferma di parlare sbiancando quasi in viso, nel vedere il volto ombroso di Muyassàr che, appare sulla soglia del corridoio.

"Maestà!"

Butrus sorride per fingere innocenza, iniziando a grondare immediatamente di sudore, sotto lo sguardo di Alif. Gli occhi del sultano invece si trasformano in qualcosa di ancora più burbero e severo, incenerendo quasi con un solo sguardo il fidato consigliere.

"Stavo giusto dando dei suggerimenti ad Alif, per una migliore misura di sicurezza, maestà."

"Ah, si? Tu sai quanto detesto le menzogne, giusto?"

"Ehm, sì maestà. Stavo solo cercando di trovare una diversa soluzione di sicurezza, per la sua salvaguardia, dato che non sappiamo con chi abbiamo a che fare. Maestà, potrebbe essere un uomo pericoloso per lei. Non posso permettere di farle rischiare la vita. Mi perdoni maestà, ma il mio compito é anche questo. Trova forse che sia sbagliata o eccessiva, la mia preoccupazione, nel suggerire qualcosa che considero di migliore modalità, anche agli altri uomini al suo servizio?"

Muyassàr continua a fissare Butrus che, in qualche maniera riesce sempre a salvarsi da scomodissime conversazioni.

"Andate, e assicuratevi che tutto sia pronto. Entro venti minuti dovremo già essere in strada."

"Sì, maestà."

Butrus e Alif si inchinano al sultano per poi allontanarsi e ritirarsi in una stanza ancora più lontana, in modo da proseguire la conversazione fra di loro, discutendo animatamente per decidere su che cosa fare e come procedere. A malincuore però, Butrus si vede costretto a far preparare la macchina del sultano, e ad andare ad annunciargli che il veicolo è pronto per poter raggiungere l'elicottero personale di Muyassàr.

"Maestà. La macchina é pronta, e l'autista sta già aspettando."

Muyassàr si alza all'istante dalla pregiata poltrona, dirigendosi verso l'uscita del palazzo, seguito da un Butrus che, quasi trottando dietro di lui, cerca di continuare a parlargli per far cambiare idea al sultano.

"Maestà! E' davvero sicuro della sua scelta? Non sarebbe meglio aspettare un giorno? Se poi vede che domani non..."

"Ho detto che andremo in Nevada oggi stesso! Mi stanno nascondendo qualcosa, me lo sento. Voglio andare a verificare ogni cosa di persona!"

"Ma come? Maestà! Verificare, come?"

Butrus cammina col fiatone, vedendo il sultano non fermarsi un solo istante, fino ad arrivare alla macchina parcheggiata nel cortile esterno, davanti all'ingresso del palazzo.

"Mi permetta almeno di accompagnarla! Sono il suo consigliere di palazzo!"

"Di palazzo, Butrus. Non di viaggio."

"Maestà, sono più che sicuro che avrà bisogno di me! Mi permetta di venire con lei!"

Un uomo apre la portiera della lussuosa macchina, per far salire il sultano, nel retro dell'elegante veicolo dotato di vetri oscurati, mentre Butrus si ferma ansante per la corsa, avendo difficoltà a camminare rapidamente, a causa della mole della sua robusta corporatura.

"Maes..."

Butrus tossisce affannato, appoggiandosi con una mano al bordo dello sportello ancora aperto.

"Si fidi sempre dei miei consigli. Non se ne pentirà, e poi avrà bisogno di scambiare qualche parola con qualcuno durante il volo, giusto? Eheheh, andiamo maestà. Lo sa che ho ragione."

Muyassàr guarda Butrus dall'interno della macchina, mentre l'uomo di servizio, aspetta un cenno del sultano per richiudere lo sportello.

"Hai cinque minuti di tempo per farti aspettare."

"Oh, maestà! Vedrà! Ci impiegherò massimo tre minuti! Ha fatto la scelta migliore!"

Butrus esulta per essere almeno riuscito ad ottenere di accompagnare il sultano, quindi riprende a correre verso il palazzo, per andare a recuperare qualcosa di utile da portare per il viaggio. Pochi minuti dopo, Butrus sale a bordo della lussuosa macchina, sedendosi accanto a Muyassàr che, da' subito ordine all'autista di recarsi verso il luogo in cui il pilota del suo elicottero personale, lo sta già aspettando da diverso tempo.

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